Épisodes

  • I libri maledetti
    Jul 10 2025

    Sin dall’alba dei tempi,l’uomo ha avuto paura del sapere. Una paura profonda, ancestrale, forse persinoragionevole. Perché conoscere significa anche spingersi oltre il limite, oltre ciò che è concesso, oltre il confine che separa la luce dall’ombra. E i manoscritti, quei fragili custodi di conoscenza, sono stati per secoli ilveicolo di questo sapere temuto, proibito, occultato. Nel cuore del Medioevo, quando le candele tremolavano nelle celle dei monaci amanuensi, la parola scritta non era per tutti. I libri erano rari, costosi, gelosamente custoditi all’interno di monasteri e abbazie. Chi li leggeva era considerato privilegiato, ma anche pericoloso. Perché saper leggere significava avere accesso a qualcosa di più grande, qualcosa che sfuggiva al controllo dei più. E proprio da questo esclusivismo nasce il, decorato con disegni enigmatici, non era visto come una finestra sul sapere, ma come una porta sull’inferno. E così, lentamente, nacque la leggenda dei libri maledetti.

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    25 min
  • Il Ritorno Di Clara
    Jul 4 2025

    Per anni ho scritto di sangue e omicidi sulle colonne di un quotidiano che oggi non esiste più. Ora lavoro da solo.
    Una scrivania, una sedia scomoda, una lampada da ufficio che non reggo a cambiare. Il mio ufficio si affaccia sui Navigli.
    Sento la città passarmi sotto ogni sera, come un fiume stanco che non riesce a dimenticare. Questa è la storia di un nome riemerso dal passato. Un nome che avevo sepolto come tanti altri. Ma che, una mattina di ottobre, è tornato a galla. E con lui… tutti i fantasmi che Milano pensava di aver dimenticato. Io sono colui che racconta per nome e per conto di un vero ex giornalista e tutt’ora investigatore privato milanese di cui non posso fare il nome per rispetto e per privacy ma che grazie a lui e con il suo consenso ho creato questa breve storiella noir per gli amici del podcast e per tutti coloro a cui fa piacere ascoltare questo genere di storie.


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    24 min
  • Antichi Crimini
    Jun 22 2025

    Nel cuore del Medioevo, quando microscopia, DNA, impronte digitali e database erano impensabili, investigare un omicidio significava affidarsi a tre strumenti fondamentali: testimonianze, deduzioni logiche e confessioni, spesso ottenute con mezzi coercitivi. Non esisteva una polizia come quella moderna, ma autorità locali – balivi, podestà, inquisitori – svolgevano una funzione investigativa legata al potere e alla legge dell’epoca. Nelle città come Bologna, Firenze o Milano era il podestà, assistito da notai che redigevano le testimonianze e da armigeri pronti all’azione, a gestire i processi; nelle campagne, signori feudali o chierici assumevano questo ruolo, fondendo potere laico e sacro in un’unica figura. Arrivare sulla scena del crimine significava osservare, toccare e giudicare senza filtri: la gente si raccoglieva intorno al cadavere, spesso contaminando inevitabilmente il luogo. Gli investigatori cercavano tracce evidenti – ferite da taglio, sangue, lividi, segni di strangolamento – e raccoglievano gli oggetti sospetti, anche armi lasciate troppo alla portata. Ma le analisi erano affidate a medici che, basandosi su trattati come quelli di Avicenna e Ippocrate, cercavano di stimare il momento della morte o rilevare tracce di veleno, osservando svogliatamente il colore della pelle o asportando organi interni, quando la Chiesa lo permetteva.

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    11 min
  • Una Milano nera
    Jun 19 2025

    “Non basta guardare le luci per conoscere una città. Bisogna attraversarne le ombre.Milano è un tempio di vetro, moda e affari. Ma sotto quel tempio... ci sono altari antichi, macchiati di sangue.In questa puntata, non faremo finta di niente. Apriremo le porte chiuse. Guarderemo negli occhi i fantasmi.E ascolteremo le voci che la città ha cercato di zittire.Questa è la Milano che non finisce sui manifesti pubblicitari.Questa è… Milano Nera.”

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    8 min
  • Che occhio grande che hai!
    Jun 16 2025

    Nel celebre romanzo 1984, George Orwell immagina un futuro in cui ogni gesto, ogni parola, perfino ogni pensiero è sorvegliato da un potere invisibile e onnipresente: il Grande Fratello. L’opera non è solo una distopia letteraria, ma un potente monito. Il controllo totale descritto nel libro non si limita agli strumenti fisici di sorveglianza, ma si estende all’essenza stessa dell’individuo: il linguaggio, la memoria, la percezione della realtà. Settant’anni dopo la sua pubblicazione, 1984 continua a parlarci con sorprendente attualità. Non ci sono più schermi bidirezionali nei muri, ma abbiamo smartphone, webcam, assistenti vocali e algoritmi predittivi. Il Grande Fratello si è fatto silenzioso e digitale. Ci osserva attraverso i dati che generiamo, i social network che usiamo, le app che scarichiamo e i cookie che accettiamo senza leggere.

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    7 min
  • Quando il genio incontrò la rete
    Jun 15 2025

    E se i grandi geni del passato vivessero tra noi oggi, in questo mondo iperconnesso, governato dalla velocità delle informazioni e dal regno dei social network? Se Leonardo Da Vinci avesse accesso a un drone, se Dante potesse twittare le sue invettive in tempo reale, se Pirandello si perdesse nel gioco di maschere digitali tra Instagram e TikTok? L’idea non è soltanto divertente, ma profondamente rivelatrice. Perché ci invita a riflettere su come il talento, il genio e la visione riescano sempre a trovare un varco, anche nei contesti più impensati. In questo viaggio immaginario ma quanto mai reale, proveremo a esplorare chi sarebbero oggi alcuni dei più grandi pensatori, artisti, scienziati e filosofi della storia.


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    11 min
  • Il mistero del codice Celeste
    Jun 13 2025

    Ciò che state per ascoltare non è un racconto. È una discesa negli archivi dell’occulto, nei sotterranei della storia, e nei silenzi della conoscenza proibita. Il cosiddetto "Codice Celeste" è un frammento documentale la cui origine sfuma tra mito, esoterismo e ricerca storica. Vienecitato per la prima volta in un insieme di appunti risalenti al 1945, redatti da un ufficiale delle SS, durante gli ultimi mesi del Reich. Al suo interno, si fa riferimento a un artefatto piramidale, inciso con simboli sconosciuti, e alrecupero di manufatti non terrestri all'interno di una cripta localizzata in una piccola isola della laguna veneziana: Poveglia. Secondo tali resoconti, oggi ritenuti apocrifi da alcuni, ma estremamente precisi da altri, l'oggetto mostrava un comportamento anomalo: pulsava lievemente, come se fosse vivo.

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    31 min
  • La libertà fa paura
    Jun 9 2025

    Ci sono parole che spaventano. Non perché siano minacciose, ma perché fanno tremare le fondamenta delle certezze. Una di queste parole è: libertà. E no, non parlo della libertà dei grandi slogan, delle parate o delle bandiere. Parlo della libertà autentica. Quella che nasce quando qualcuno, in silenzio, decide di pensare con la propria testa. Di mettere in discussione ciò che gli è stato insegnato. Di guardare il mondo da un’angolazione tutta sua.

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    5 min