Permesso di soggiorno speciale_ il Tribunale di Bologna riconosce la protezione per radicamento
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Permesso di soggiorno speciale: il Tribunale di Bologna riconosce la protezione per radicamento 🎧 Testo dell’episodio: Benvenuti a una nuova puntata di Diritto dell’Immigrazione, il podcast a cura dell’avvocato Fabio Loscerbo.
Oggi parliamo di una sentenza molto importante del Tribunale di Bologna, che riconosce ancora una volta la protezione speciale come strumento di tutela del diritto alla vita privata e familiare, quando lo straniero dimostra un effettivo radicamento in Italia. Il caso riguarda un cittadino del Marocco, assistito dal sottoscritto, il quale si era visto respingere la domanda di permesso di soggiorno per protezione speciale da parte della Questura di Modena.
L’uomo vive in Italia da oltre tre anni, lavora regolarmente come muratore, parla italiano e convive con il fratello, anch’egli titolare di permesso di soggiorno per lavoro.
Nonostante questo percorso di integrazione chiaro e documentato, la sua istanza era stata rigettata. Con sentenza del 24 ottobre 2025, numero di ruolo generale 9812 del 2024, il Tribunale di Bologna – Sezione specializzata in materia di immigrazione e protezione internazionale – ha accolto il ricorso, affermando che: “Il radicamento lavorativo, sociale e familiare costituisce una forma di vita privata meritevole di tutela ai sensi dell’articolo 8 della Convenzione europea dei diritti dell’uomo e dell’articolo 19 del Testo Unico sull’Immigrazione.” Il Tribunale ha ribadito che la protezione speciale va riconosciuta quando l’allontanamento dello straniero comporterebbe una lesione del suo diritto alla vita privata e familiare.
In questo caso, il ricorrente aveva dimostrato un’integrazione reale e stabile: un impiego regolare, autonomia economica, legami familiari e partecipazione a corsi formativi. La sentenza richiama anche due importanti precedenti della Corte di Cassazione:
le Sezioni Unite, con la sentenza numero 24413 del 2021, e l’ordinanza numero 7861 del 2022, che hanno chiarito come il radicamento in Italia – anche solo in una delle sue forme, familiare, sociale o lavorativa – possa fondare il diritto alla protezione speciale. Il Tribunale ha quindi ordinato alla Questura competente di rilasciare un permesso di soggiorno per protezione speciale di durata biennale, rinnovabile e convertibile in permesso per motivi di lavoro.
Si tratta di un riconoscimento che conferma come l’integrazione non sia solo un percorso sociale, ma un valore giuridico tutelato dall’ordinamento. Il messaggio che arriva da questa sentenza è chiaro: chi costruisce in Italia la propria vita, lavora, si forma e si integra, merita di essere tutelato.
Il diritto dell’immigrazione, infatti, è oggi sempre più il diritto dell’integrazione. Io sono l’avvocato Fabio Loscerbo, e vi ringrazio per avermi seguito in questa puntata di Diritto dell’Immigrazione. Alla prossima puntata!
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