Latte+: la danza come specchio delle nostre ferite invisibili
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Ospite ai microfoni di Unica Radio, Salvatore Sciancalepore racconta la sua ricerca coreografica legata allo spettacolo Latte+, previsto in scena venerdì 21 novembre a Sa Manifattura, e alla sua masterclass che si terrà il 20 novembre presso la scuola Assunta Pitaluga. Salvatore intreccia tecnica, ascolto e un profondo lavoro sul linguaggio fisico, e descrive il workshop come uno scambio sincero: un modo per riconoscere che, al di là dei ruoli, l’emotività umana è un terreno comune.
Durante la masterclass, i partecipanti lavoreranno su una partitura estratta da Latte+, sperimentando una pratica condivisa che privilegia percezione, micro-movimenti e costruzione emotiva. Questo processo crea un confronto vivo, in cui la dimensione tecnica si fonde con quella dramaturgica.
Kubrick, il cinema e la violenza ciclicaL’immaginario di Stanley Kubrick è una delle ispirazioni principali del lavoro Latte+. Sciancalepore, dichiarato cinefilo, racconta come Arancia Meccanica abbia segnato la sua sensibilità artistica sin da giovanissimo. Nel creare Latte+, non ha tradotto il film letteralmente in danza, ma ha estratto il concetto di violenza reiterata e ciclica, riportandolo sulle esperienze quotidiane: bullismo, omofobia, violenza di genere e dinamiche oppressive che ancora attraversano la società contemporanea.
La violenza invisibile: la salute mentale come ferita collettivaAl centro della ricerca c’è ciò che non si vede ma si sente: la violenza silenziosa. Salvatore individua nella salute mentale una delle forme più sottovalutate di sofferenza. L’incapacità sociale di percepire un disagio non visibile genera distanza, incomprensione e solitudine. La danza, in questo contesto, diventa un mezzo per dare corpo all’invisibile.
I corpi come testimonianzaNel lavoro con gli interpreti – Sally Demonte, Sofia Filippi, Flavia Giuliani, Rocco Suma, Gennaro Todisco e Sofia Zanetti – il coreografo ha chiesto di partire dalle proprie ferite. Non si tratta di rappresentare la violenza, ma di incarnarla, sentendone il peso fisico e restituendo al pubblico una verità cruda ma umana.
Cosa vedrà il pubblico al Find 2025Lo spettacolo si articola in tre macro-scenari che affrontano dinamiche come bullismo, patriarcato interiorizzato, identità queer e anestetizzazione emotiva. L’obiettivo è scuotere lo spettatore, spingerlo a riconoscere quanto dolore collettivo abbiamo normalizzato.
La responsabilità della danza oggiPer Salvatore, la danza ha il compito di raccontare ciò che non vogliamo vedere, restituendo complessità a un presente che rischia di diventare indifferente. Latte+ è un invito a non abituarsi alla violenza e a continuare a parlarne.