Page de couverture de Capitolo 1° e discussione tra Charlotte e Tommy Deroma

Capitolo 1° e discussione tra Charlotte e Tommy Deroma

Capitolo 1° e discussione tra Charlotte e Tommy Deroma

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Le persone sottomesse hanno un passato colmo di dolore, vivono un presente di sabbie mobili e

difficilmente riescono a guardare al futuro.

Quando spezzano le catene della dipendenza emotiva, tentennano a ogni passo, l'insicurezza e la scarsa

autostima portano la mente a una domanda: sto sbagliando? É colpa mia?

Tuttavia lo slancio vitale istintivo, che nasce nelle viscere, spinge a guadagnarsi la vita stessa, ad

aggrapparsi a una felicità sfuggente, liquida. Se poi a piccoli passi la vittoria viene concessa, ci si trova ad

affrontare un'enorme fatica e un pregiudizio diffuso: "perché ce l'ha fatta? Forse non era davvero una

vittima?"

Ecco, potremmo discorrere per ore dell'argomento, ma dopo aver letto DIARIO DI UNA SOTTOMESSA,

ho ricordato un importante ed essenziale caratteristica dell'arte: essa colpisce nel segno quando non è

diretta, quando si infila sinuosa nella mente e il messaggio che dovrebbe o vorrebbe dire, lo fa dire al

pubblico, allo spettatore o al lettore.

Si può affrontare un tema importante, come quello della violenza psicologica e fisica, attraverso un

racconto giallo?

Voi che ne dite?

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