Dopo aver aperto la porta e guardato nell’oscurità, arriva il momento della liberazione.

In questo ultimo episodio, la fiaba di Barbablù ci accompagna verso la trasformazione interiore: l’anima riconosce le proprie ombre, le integra e ritrova la pace del suo castello interiore.

Le forze luminose dell’Io spirituale entrano in scena, riportando armonia, presenza e libertà.

È la voce dell’anima guarita, che non teme più la verità e può finalmente dire: “Conosco le mie stanze. E cammino nella luce.”

Ogni anima custodisce una porta che teme di aprire.

Dietro quella soglia vivono le verità che abbiamo nascosto, le ferite che abbiamo dimenticato, le parti di noi che chiedono di essere viste.

In questo secondo episodio, la chiave diventa simbolo dell’intuito e della conoscenza interiore che ci invita a guardare senza paura.

Attraverso la fiaba di Barbablù scopriremo che ciò che più ci spaventa è, in realtà, la via del ritorno a noi stesse — il punto esatto in cui la consapevolezza comincia a farsi luce.

C’è una voce antica che ci chiama dal profondo, e a volte la confondiamo con la paura.

È la voce dell’anima che desidera ricordare chi è davvero.

In questo primo episodio ascolterai la fiaba di Barbablù e scoprirai come ogni personaggio — la giovane donna, Barbablù, le sorelle e i fratelli — rappresenti una parte viva del nostro mondo interiore.

Un invito a riconoscere la nostra ombra, a ritrovare la chiave dell’intuito e a risvegliare quella fiamma sottile che, anche nei momenti più bui, non smette mai di chiamarci alla vita.