Andrea insegnava filosofia, ma a un certo punto ha deciso che il vero esame andava fatto su se stesso: mollare tutto e partire.Dall’Irlanda piovosa con curriculum in mano, a un ostello in Costa Rica con tavola da surf, fino agli imprevisti in Centro America che diventano ricordi indimenticabili.Tra gelati serviti al posto di pinte di Guinness, viaggi in solitaria che ti fanno dubitare e incontri che ti cambiano la rotta, Andrea ci racconta come si passa da prof in classe a self-driver della vita.Nota tecnica: il curriculum è rimasto nel cassetto, il gelato si è sciolto, ma l’avventura… quella no.Segui Andrea Mazzoleni su IS: @mazzo_ndr Seguici su Instagram: ⁠https://www.instagram.com/holidayselfdrive_⁠Scarica l’app per organizzare i tuoi viaggi self drive: ⁠https://holidayselfdrive.com⁠

Mirko sarebbe dovuto essere in moto, ma una gamba malandata e due stampelle lo hanno relegato al ruolo di passeggero d’eccezione. Al volante, come sempre, c’era Miria: pilota navigata, sangue freddo, e una discreta esperienza a guidare convogli attraverso mezza Africa.Nel cuore del Marocco, la loro macchina si infila in un passaggio disastrato, resto di una vecchia prova speciale. E mentre Mirko soffre più per l’auto che per la gamba, spunta dal nulla un marocchino con una zappa che inizia a spostare sassi come un veterano della Dakar.Tra rally, deserti, figlio ventenne in moto, e storie di ospitalità tunisina che ti scaldano il cuore (anche sotto il sole), Azurro Rosa ci ricorda che l’avventura non si misura in chilometri ma in incontri, sabbia… e qualche stampella. Nota tecnica: la zappa ha lavorato più del cambio. E nessuno si è lamentato. Neanche la macchina.Visita il sito di Azzurro Rosa: https://azzurrorosa.comSeguici su Instagram: ⁠https://www.instagram.com/holidayselfdrive_⁠Scarica l’app per organizzare i tuoi viaggi self drive: ⁠https://holidayselfdrive.com⁠Segui i promessi sposi su IS: @fedemons-ocropoid

Cinque giorni in Islanda, armati di una Super Jeep e tanta voglia di avventura. O almeno questo speravano Federico e Martina, pronti a vivere il loro primo viaggio in self-drive in terra scandinava. Tra strade deserte, pioggia ghiacciata, vulcani attivi e un’aurora boreale che si faceva strada nel cielo, i due viaggiatori hanno affrontato ogni sfida con entusiasmo. Dalla pronuncia intricata delle cascate alla necessità di un phon acceso tutta la notte per combattere l’umidità, fino all’incontro con guide locali indimenticabili, abbiamo scoperto com’è davvero guidare in Islanda. E abbiamo capito come anche un breve viaggio possa avere un impatto profondo, cambiando prospettive e lasciando ricordi indelebili.

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