Jacop e Jaspar, uscendo dal capanno di Bodo Schuif, si dividono alle prime luci dell’alba fissando un punto di ritrovo alla pesa pubblica della città. Intanto il popolo comincia a confluire verso il palazzo vescovile per accodarsi ai canti e alle laudi, e partecipare così alla grande solenne processione. Jacop riesce, travestito da frate, ad entrare nel palazzo e tentare di avvisare lo stesso Vescovo dell’imminente pericolo. Ma il segretario vescovile, un certo Lorenzo di Castelfiore, alleato con i nobili congiurati, inetto e corrotto, richiama le guardie nel tentativo di arrestare il ragazzo e farlo rinchiudere nella torre. Jacop, con una rocambolesca fuga, riesce a portarsi in salvo. Lo stesso Lorenzo, abbandonando il suo servizio, raggiunge velocemente il palazzo degli Overstolz avvisando i nobili del pericoloso ed imminente fallimento dell’impresa. La Volpe ed il decano si ritrovano alla pesa pubblica ed il giovane, con un rimprovero, chiede al vecchio i motivi del suo ritardo, senza ricevere alcuna esauriente risposta. Ma Jaspar in effetti si era diretto a San Pantaleone per cercare le ultime e definitive informazioni su Urquhart: trovandole. Entrambi si dirigono poi verso il Duomo ma perdono il contatto tra i fedeli. Il rosso intravvede l’ombra sull’impalcatura, lo raggiunge velocemente facendone seguire una colluttazione dalla quale sta per essere ucciso. Anche Jaspar raggiunge i due e, intrattenendo l’Ombra rivelandone la vera identità, lo distrae salvando la vita al giovane. Urquhart precipita morendo sul colpo.
