Il danno endofamiliare
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À propos de cet audio
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Non tutte le ferite si vedono.
E non tutte le violenze lasciano lividi.
Nel diritto di famiglia esiste un concetto spesso ignorato, ma di enorme rilevanza: il danno endofamiliare.
Si tratta di quel pregiudizio morale, psicologico ed esistenziale che un componente della famiglia arreca all’altro, violando i doveri coniugali e genitoriali.
Non parliamo di semplici incomprensioni o litigi: parliamo di violazioni profonde tali da ledere:
la dignità della persona
l’equilibrio affettivo e psicologico
il diritto a vivere relazioni familiari sane e rispettose
Esempi tipici?
Denigrazione sistematica dell’altro genitore davanti ai figli
Ostruzionismo nei rapporti genitoriali (impedire un padre o una madre di vedere i figli)
Continuo controllo, ricatto emotivo, umiliazione
Alienazione genitoriale, anche quando negata o camuffata
Questi comportamenti non sono “capricci”, né “questioni private”.
Sono violazioni di legge.
L’art. 337-ter c.c. tutela il diritto del minore a mantenere un rapporto equilibrato e continuativo con entrambi i genitori.
Chi ostacola quel rapporto, lede il minore e lede l’altro genitore.
Ed è da qui che nasce la risarcibilità del danno endofamiliare.
Quando una madre decide di escludere l'altro dalla vita dei figli, non sta solo “punendo” l’ex partner: sta violando il diritto del minore a crescere con entrambe le figure di riferimento.
Questo, giuridicamente, è un danno.
E si può dimostrare.
Se ritieni di aver subito comportamenti lesivi all’interno della tua famiglia o nella gestione dei figli puoi contattarmi scrivendomi a: