L’occhio che suona: la fotografia prestata alla musica
Échec de l'ajout au panier.
Veuillez réessayer plus tard
Échec de l'ajout à la liste d'envies.
Veuillez réessayer plus tard
Échec de la suppression de la liste d’envies.
Veuillez réessayer plus tard
Échec du suivi du balado
Ne plus suivre le balado a échoué
-
Narrateur(s):
-
Auteur(s):
À propos de cet audio
Dalla copertina di Horses di Patti Smith ai CCCP visti da Luigi Ghirri, dalle controverse copertine dei Blind Faith fino al bambino di Nevermind. In questa puntata esploriamo la relazione tra fotografia e musica: due linguaggi che si guardano, si imitano, si amplificano.
Non solo immagini promozionali, ma ritratti che diventano miti: Harari, Mapplethorpe, Corbijn, Raimondi, Gastel, fino a chi, come Michael Stipe o Bryan Adams, ha deciso di stare dall’altra parte dell’obiettivo.
Una riflessione sull’occhio che traduce il suono e sulla fotografia che, più che illustrare la musica, la fa risuonare.
Ringraziamo Laura Manione per il suo contributo in questa puntata, consigliamo di visitare il sito lauramanione.it e di seguire il podcast Fotoinnesti.
Quale copertina vorreste completamente cambiare? Puntatone del podcast Cerebrotempesta (cerebrotempesta.it) di Claudio e Sergio — quelli che menano il can per l’aia tra Londra e Torino.
Avete idee o argomenti che vorreste sentire trattati da Cerebrotempesta? Scriveteci su info@cerebrotempesta.it per consigliarci un argomento, una canzone, un'opera, o per qualsiasi altro motivo. Seguiteci su Instagram, Facebook e TikTok.
Pas encore de commentaire