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Le sfide del mercato automotive italiano

Le sfide del mercato automotive italiano

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Con Giovanni Falcone, managing director di Citroën Italia, e Gianmarco Giorda, direttore generale di Anfia.

Stiamo affrontando un calo record dei volumi di produzione in Italia, destinato a scendere sotto i 500 mila veicoli, sebbene prevediamo una ripresa dal 2026 grazie ai nuovi modelli. Per questo, è fondamentale che la Commissione europea proponga una revisione normativa improntata sulla neutralità tecnologica, scongiurando così un grandissimo autogol per la nostra industria. D'altra parte, la componentistica, che è internazionalizzata, deve cogliere l'opportunità di stabilire rapporti competitivi con i nuovi produttori asiatici, in vista della loro possibile localizzazione di impianti in Europa nei prossimi anni - spiega Gianmarco Giorda, direttore generale di Anfia.

Intanto Citroën (Gruppo Stellantis) ha registrato una crescita strutturale in Italia, confermando la validità della propria strategia di elettrificazione. In poco più di un anno, la gamma è stata completamente rinnovata, con ogni modello disponibile in versione elettrica, come la nuova C3 e il SUV C5 Aircross, ed è stato rivoluzionato il segmento dei quadricicli con Ami. In coerenza con lo sviluppo di questi modelli, importante è anche l'impegno in Formula E, che costituisce un banco di prova essenziale per sviluppare i software necessari a ottimizzare la gestione del motore elettrico e il risparmio energetico delle batterie sulle vetture di produzione di serie - sottolinea Giovanni Falcone, managing director di Citroën Italia.

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