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Permesso di soggiorno speciale_ dieci anni di integrazione valgono più di un vecchio errore

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🎙️ Titolo dell’episodio:
“Permesso di soggiorno speciale: dieci anni di integrazione valgono più di un vecchio errore” 🎧 Testo del podcast: Benvenuti a un nuovo episodio di Diritto dell’Immigrazione.
Io sono l’Avvocato Fabio Loscerbo, e oggi vi racconto una sentenza che parla di integrazione, dignità e giustizia. Il 17 ottobre 2025, il Tribunale di Bologna, Sezione Specializzata in materia di Immigrazione, ha emesso una decisione significativa: ha riconosciuto la protezione speciale a un cittadino marocchino che vive in Italia da più di dieci anni. La sua storia è quella di tanti: un lavoratore arrivato con pochi mezzi, che negli anni ha costruito una vita regolare, lavorando come metalmeccanico, frequentando corsi di formazione e condividendo con la moglie – titolare di un permesso di lungo periodo – un’abitazione acquistata insieme, segno concreto di radicamento e di fiducia nel futuro. Nonostante questo percorso, la Questura di Ferrara aveva rigettato la sua domanda di rinnovo del permesso per protezione speciale, richiamando un vecchio precedente penale risalente al 2019. Ma il Tribunale ha ribaltato la decisione, stabilendo un principio chiaro:
dieci anni di integrazione non possono essere cancellati da un singolo errore del passato. La sentenza, iscritta al Ruolo Generale numero 12832 dell’anno 2024, richiama l’articolo 19 del Testo Unico sull’Immigrazione e l’articolo 8 della Convenzione Europea dei Diritti dell’Uomo, ricordando che lo Stato non può espellere o respingere una persona quando ciò comporterebbe una violazione della sua vita privata e familiare, salvo per gravi ragioni di sicurezza nazionale o di ordine pubblico. Il Tribunale ha sottolineato come la “vita privata” tutelata dalla Convenzione non riguardi solo la famiglia, ma anche il lavoro, le relazioni sociali, la lingua appresa, la quotidianità costruita giorno dopo giorno. Tutto ciò che rende una persona parte della comunità in cui vive. La decisione cita anche le sentenze della Corte di Cassazione numero 24413 del 2021 e numero 7861 del 2022, che ribadiscono proprio questo concetto: la protezione speciale tutela l’intero tessuto di relazioni che un individuo ha costruito in Italia. Un altro passaggio importante riguarda la disciplina applicabile. Poiché la domanda era stata presentata prima dell’entrata in vigore del cosiddetto Decreto Cutro, il Tribunale ha confermato che si applica la normativa precedente, quella introdotta dal Decreto Lamorgese del 2020.
Significa che il permesso rilasciato avrà durata biennale, sarà rinnovabile e convertibile in permesso di lavoro. Questa sentenza ci ricorda una verità fondamentale:
l’integrazione non è un concetto astratto, ma un percorso concreto fatto di lavoro, lingua, rispetto delle regole e legami umani.
E questo percorso merita tutela. Nel nostro ordinamento, la protezione speciale rappresenta oggi uno strumento essenziale per garantire equilibrio tra l’interesse pubblico e i diritti fondamentali della persona.
È la prova che il diritto può essere umano, giusto e coerente con i valori costituzionali ed europei. Io sono l’Avvocato Fabio Loscerbo e questo era Diritto dell’Immigrazione. Grazie per l’ascolto, e alla prossima puntata.
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