
Storie di famiglia, sapori e ricordi, i 50 anni dell’Este Bar di Ferrara
Échec de l'ajout au panier.
Veuillez réessayer plus tard
Échec de l'ajout à la liste d'envies.
Veuillez réessayer plus tard
Échec de la suppression de la liste d’envies.
Veuillez réessayer plus tard
Échec du suivi du balado
Ne plus suivre le balado a échoué
-
Narrateur(s):
-
Auteur(s):
À propos de cet audio
Una storia che nasce lontano, ma che fiorisce nel centro di Ferrara
L’Este Bar apre i battenti nel cuore del centro storico, a pochi passi dal Duomo e dal Castello Estense, nei vicoli vivaci del Ghetto Ebraico. Natale Raiti, originario della Sicilia, arriva a Ferrara per la leva militare, e per caso scopre quella che diventerà la sua grande passione: la pizzeria dove faceva da cliente. Con impegno, lavoro e speranza, riesce a rilevarla con la complicità di Anna, che poco tempo dopo lascia il suo lavoro da impiegata per entrare in quell’avventura che da locale modesto diventerà punto di riferimento per generazioni.
Con il passare degli anni, l’offerta del locale si amplia: oltre alle pizze – fra quelle classiche e sperimentali, con diverse tipologie di impasti e lievitazioni – vengono introdotti piatti di carne e pesce, menù degustazione, una carta dei vini curata, con selezioni nazionali e internazionali. Ma il cuore resta la “familiarità”: l’atmosfera accogliente, il rapporto diretto con la clientela che non è solo ospite ma amica, presenza costante, parte viva della storia del locale.
I figli Mattia, Marco e Francesco sono cresciuti dietro i tavoli di Este Bar, ascoltando il rumore della cucina, osservando mamma Anna con le sue ricette, papà Natale intento ad accendere il forno, a servire, a salutare. Oggi sono loro a portare avanti la tradizione, ognuno con ruoli precisi: Marco in pizzeria, Francesco alla cucina, Mattia alla sala. Non rivoluzioni, ma evoluzioni: si ristruttura, si rinnova, si aggiungono proposte pur restando fedeli a ciò che ha fatto innamorare di Este Bar generazioni intere.
Ospiti speciali: voce, storia, memoria
Durante la puntata abbiamo avuto il piacere di sentir parlare Mattia Raiti, uno dei tre fratelli che oggi custodiscono l’eredità dei fondatori. Mattia ha raccontato com’è nata realmente la pizzeria, quanto sacrificio ci sia dietro, come la passione sia diventata mestiere e arte, come i ricordi d’adolescenza (compresi quelli di Simone stesso, che ha condiviso momenti passati all’Este Bar) si mescolino al presente in un locale che è ferita, ripresa, gioia.
Poi è intervenuta la scrittrice Cinzia Berveglieri, autrice del libro dedicato alla famiglia Raiti e al loro ristorante-pizzeria. Con delicatezza, ha tracciato la tela delle vite che si intrecciano: Natale e Anna, la migrazione, la fatica iniziale, le promesse mantenute, il senso di appartenenza alla città che li ha accolti, il valore della memoria condivisa.
Perché questa storia ci tocca
Perché tanti ferraresi come me sono cresciuti con l’Este Bar: ci si va con gli amici, con la famiglia, si festeggia, si consola, si ride. È un angolo di città che parla di noi. È un luogo dove il tempo non corre solo nel piatto, ma nel dialogo, nei gesti, nella riconoscenza.La puntata ha voluto far emergere questo: che quando un locale supera cinquant’anni, non è solo il traguardo di chi lo gestisce, è il segno che una comunità lo ha voluto, lo ha difeso, lo ha amato.
Radio Bunker - L'Italia che si racconta
www.radiobunker.it - info@radiobunker.it
WhatsApp: 3519380426
Pas encore de commentaire