Résultats Éditeur "Audible Studios" dans Femmes

White women are one of the most influential demographics in America - we are the largest voting bloc, with purchasing power that exceeds anybody else’s, and when we unify to demand change, we are a force with which to be reckoned. Yet, so many of us sit idly on the sidelines, opting out of raising our hands to do, learn, and engage in ways that could make a difference. Why?

Britain has traditionally been defined by its conflicts, its conquests, its men and its monarchs. It’s high time that it was defined by its women. In this unique history, Jenni Murray tells the stories of 21 women who refused to succumb to the established laws of society, whose lives embodied hope and change. Famous queens, forgotten visionaries, great artists and trailblazing politicians - all pushed back boundaries and revolutionised our world. In Murray’s hands their stories are enthralling and beguiling; they have the power to inspire us once again.

Based on Mackenzi Lee's popular weekly Twitter series of the same name, Bygone Badass Broads features 52 remarkable and forgotten trailblazing women from all over the world. With tales of heroism and cunning, in-depth bios and witty storytelling, Bygone Badass Broads gives new life to these historic female pioneers. Starting in the fifth century BC and continuing to the present, the book takes a closer look at bold and inspiring women who dared to step outside the traditional gender roles of their time.

As tantilizing new evidence mounts, Hartigan and her fellow investigators descend deeper into a world of conspiracy and obsession. Through its irresistible characters and prodigious research, Lost reveals not just why we remember Amelia Earhart as a trailblazer and adventurer, but why unsolved mysteries keep us forever searching for answers.

¿Qué papel tuvieron las primeras mujeres en la prehistoria? ¿De verdad eran ellas las que se quedaban cuidando a la prole? ¿Cómo eran realmente la maternidad y la educación de los hijos? ¿En qué momento empezaron las mujeres a perder poder? En el relato que se ha construido de las sociedades prehistóricas, las mujeres han ocupado un lugar secundario que la ciencia no se ha preocupado por entender y explicar en profundidad hasta ahora, cuando el feminismo reivindica el papel fundamental de las mujeres en la historia.

La herencia de las mujeres resulta tan rica, tan diversa y aún hoy día tan desconocida que desborda la manera convencional de contarla. Al igual que las mujeres han encontrado huecos para sobrevivir o imponerse, para escribir o pintar, para llegar a la educación o al poder, para que el dolor disminuyera o el trabajo resultara más liviano, es preciso que la historia que las estudia recurra a miradas y a formatos nuevos.

Le forme di violenza esercitate nel Medioevo contro le donne compongono un catalogo impressionante: percosse in nome del diritto del marito a "correggere" la moglie, del padre a costringere e punire la figlia, del padrone a battere la serva; ingiurie connesse al comportamento femminile; stupri, segregazioni, omicidi in nome dell'onore tradito; spoliazione di beni, a partire dalle eredità e dalle doti; matrimoni e monacazioni forzate; manipolazione delle coscienze e violenze inquisitoriali; maltrattamenti, prevaricazione e discriminazione nel mondo del lavoro.

Le protagoniste di questo libro sono trentaquattro donne, intraprendenti, controcorrente, spesso perseguitate, a volte incomprese ma forti e generose, sempre pronte a lottare per raggiungere traguardi che sembravano inarrivabili, se non addirittura impensabili: da Ilaria Alpi, la giornalista uccisa mentre indagava su scomode verità, a Kathrine Switzer, la prima donna a correre la maratona di Boston; da Ipazia, che nel IV secolo, contro i divieti ecclesiastici, osò scrutare il cielo per rivelare il movimento dei pianeti, a Olympe de Gouges.

Parliamo di donne velate e subito pensiamo allo hijab o agli altri tipi di copertura del capo, o del volto, o dell'intero corpo della donna che sono in uso nel mondo islamico e che, non senza originare polemiche, molte islamiche indossano anche nei paesi occidentali. Ma la prescrizione alle donne di coprirsi il capo appartiene in pieno anche alla storia dell'Occidente.

Il 16 giugno 1743 sulla strada per Siena un giovane servitore in fuga d'amore con la sua bella viene raggiunto dagli inseguitori; ferito da un'archibugiata, morirà pochi giorni dopo. Componendone le spoglie, all'ospedale si scopre che quel garzone, già in fama di dongiovanni impenitente, è in realtà una donna. Un medico famoso si appassiona al fatto e lo ricostruisce: Caterina Vizzani, questo il suo nome, per otto anni si era finta uomo per poter seguire, al riparo di un'identità maschile, la sua allora illecita inclinazione per le donne.

Anche nel Medioevo troviamo donne disposte a vendere il proprio corpo "pro pretio, lucro et questu": condannata e ritenuta una vergogna, la prostituzione era però considerata ineliminabile e persino necessaria. Giustificabile, perché salvava da mali peggiori come la corruzione delle vergini e delle spose e "l'abominevole vizio della sodomia". Ma qual era la posizione della Chiesa e dei pubblici poteri nel regolare questo fenomeno divenuto assai rilevante? Nel Trecento, infatti, si assiste ovunque in Europa al proliferare dei postriboli, a volte quasi piccole fortezze del piacere.

Una storia francese del XIX secolo su un aspetto fondante della vita: il venire al mondo, la nascita, il nascere. Nella provincia rurale e soprattutto a Parigi si viene guidati in angoli talora ancora presenti e da riscoprire. E attraverso le vite e le opere di Marie-Anne Boivin e di Stéphane Tarnier si ricostruisce un passaggio epocale del modo di nascere: da arte secolare sviluppata nella pratica, tutta al femminile, delle levatrici ai primi apporti della nascente specialità ostetrico-ginecologica, subito rigorosamente difesa dal monopolio della scienza medica maschile.

Il risorgimento fu l'aspirazione di un popolo intero - in tutte le sue diverse componenti - verso l'unità, e quell'anelito fu alimentato prevalentemente dalle giovani generazioni. Le Cinque giornate di Milano, la rivolta di Palermo, la rivitalizzazione dell'esperimento di fine Settecento della Repubblica romana e la strenua difesa della risorta Repubblica di San Marco, furono i momenti storici che cementarono definitivamente il connubio tra popolo italiano e l'idea di patria. Si trovarono a combattere fianco a fianco esponenti dei ceti professionali, artigiani, popolani, artisti.

Quando si parla del Risorgimento le donne dove sono? La memoria di quelle, non poche, che lo animarono è pressoché cancellata. Eppure si trattò spesso di figure di grande notorietà, poi celebrate da statue e lapidi. Questo volume presenta al lettore alcune di queste protagoniste dimenticate: in quattordici capitoli di taglio narrativo, le autrici ricostruiscono il profilo biografico e l'azione di altrettante donne, da Georgina Saffi a Clara Maffei, da Sara Nathan ad Anita Garibaldi, dalla nobile Cristina di Belgioioso alla capraia palermitana Teresa "Testa di lana".

L'audiolibro tratteggia sedici ritratti biografici di donne che hanno partecipato, anche senza essere militanti, a quel grande passaggio d'epoca che va sotto il nome di Sessantotto. Così Franca Viola che si ribellò agli arcaici costumi siciliani e rifiutò il matrimonio riparatore, così Mara Cagol che pagò con la vita la scelta del terrorismo brigatista. Due ribellioni diverse, una pacifica e una violenta, emblematiche di quegli anni. E in mezzo ci sono le altre, Amelia Rosselli, Carla Accordi, Patty Pravo, Giovanna Marini, Perla Peragallo, Krizia, Emma Bonino, Rossana Rossanda.

Voices from the Blue tells the story of the hundred years of service of female police officers within the Metropolitan Police through the voices of the women who fought their way towards equality and won the respect of both their colleagues and the public. The authors have interviewed hundreds of former and serving policewomen and with the co-operation of the Metropolitan Police and the Women's Police Association now have access to the files and stories of thousands of former officers who served over the past hundred years.

With contributions from a wide array of scholars and activists, including leading Chicana feminists from the period, this groundbreaking anthology is the first collection of scholarly essays and testimonios that focuses on Chicana organizing, activism, and leadership in the movement years. The essays in Chicana Movidas: New Narratives of Activisim and Feminism in the Movement Era demonstrate how Chicanas enacted a new kind of politica at the intersection of race, class, gender, and sexuality, and developed innovative concepts, tactics, and methodologies that in turn generated new theories, art forms, organizational spaces, and strategies of alliance.

La pasión, bien sea amorosa, ideológica o simplemente vital, ha tenido consecuencias desdichadas para el sexo femenino. La consagración de una vida al arte, al amor, o a una causa política o religiosa muchas veces ha resultado en un trágico final para muchas mujeres a lo largo de todas las épocas y en todas las latitudes. Juana de Arco, Inés de Castro, Ana Bolena, María Estuardo, Mata Hari, Diana de Gales, Grace Kelly o Diane Fossey murieron víctimas de la intolerancia de quienes las rodeaban o por haber cometido el delito de amar apasionadamente.

A heroine for our times, Etta Lemon campaigned for 50 years against the worldwide slaughter of birds for extravagantly feathered hats. Her legacy is the Royal Society for the Protection of Birds (the RSPB), grown from an all-female pressure group of 1889 with the splendidly simple pledge: Wear No Feathers. Etta’s long battle against ‘murderous millinery’ triumphed with the Plumage Act of 1921 - but her legacy has been eclipsed by the more glamorous campaign for the vote, led by the elegantly plumed Emmeline Pankhurst.

Nancy Sorel’s portrait pays homage to these unsung heroes. They came from Boston, New York, Milwaukee, and St. Louis; from Yakima, Washington; Austin, Texas; and Sioux City, Iowa; from San Francisco and all points east. They left comfortable homes and safe surroundings for combat-zone duty. As women war correspondents, they brought to the battlefields of World War II a fresh optic, and reported back home what they witnessed with a new sensibility.