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CentoQuattro Chiacchere

CentoQuattro Chiacchere

Auteur(s): Nicolas Briguglio - Asia Milani
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🎧 CentoQuattro Chiacchere è il podcast dove anime, cucina, storia e arte si incontrano con una colonna sonora sempre in sottofondo! Parliamo (tantissimo) di Naruto, assaggiamo piatti da anime 🍜, esploriamo serie TV, arte e cultura pop. Ogni gruppo di episodi è a tema: sigle, personaggi, colpi di scena, cucina giapponese e molto altro. 🎉 Concludiamo ogni settore con speciali dedicati a suoni, storie e ricette. Se ami Naruto, la musica e il buon cibo, sei nel posto giusto! 🌀Nicolas Briguglio - Asia Milani
Épisodes
  • Gelati, demoni e corse truccate
    Nov 4 2025

    Bentornati a CentoQuattro Chiacchiere, il podcast che non ha paura di mescolare caos, ironia e un pizzico di zucchero filato demoniaco! Dopo una prima stagione piena di drammi, simboli e ponti ribattezzati, Asia e Nicolas tornano più carichi che mai — e con ancora meno controllo su ciò che dicono. Lei, apprendista di una donna che risolve i problemi con eleganza e lanciarazzi, e lui, discepolo di un maestro che confonde l’eroismo con la procrastinazione armata, vi accompagnano in un nuovo viaggio fatto di pistole, spade giganti e gelati che spariscono troppo in fretta.

    Questa volta non si parla di ninjutsu o eroi tormentati, ma di cacciatori di demoni, motociclette possedute e dialoghi che sembrano scritti dopo una notte insonne a base di caffè e heavy metal. Asia e Nicolas analizzano (più o meno seriamente) l’assurdità geniale di un mondo dove la logica prende ferie e l’unica regola è “più rumore, più stile”. È un episodio che trasforma l’azione più esagerata in pura commedia, con il tono inconfondibile che ormai è il marchio di fabbrica del podcast.

    Ma come sempre, dietro l’ironia si nasconde una piccola riflessione: cosa rende davvero epica una storia? È la quantità di demoni abbattuti o la colonna sonora che ti fa credere di poterlo fare anche tu, mentre lavi i piatti? È la spavalderia dei protagonisti o la malinconia che li accompagna quando il rumore svanisce? Asia e Nicolas ci portano dentro questo contrasto, tra l’assurdo e il poetico, con la stessa naturalezza con cui si può parlare di filosofia e gelati nella stessa frase.

    La musica, ovviamente, è la vera protagonista invisibile. Riff di chitarra che fanno tremare i vetri, bassi che pulsano come cuori di metallo e melodie che sanno essere più struggenti di una confessione non detta. In un attimo, si passa dal sound da concerto infernale a note dolci che trasformano l’eroe in un’anima perduta sotto la pioggia. È quell’altalena emotiva che solo le grandi colonne sonore sanno creare — e che Asia e Nicolas smontano e rimontano con ironia chirurgica, tra una battuta e l’altra.

    Ovviamente, non mancano le situazioni improbabili. Ci sono manager che scambiano la logica per pizza fredda, motociclisti con più ego che carburante, e combattimenti talmente coreografici da sembrare prove di danza contemporanea. I due conduttori ne parlano con il tono di chi sa che sta per ridere, ma anche di chi riconosce che, dietro l’assurdo, c’è una brillantezza che non puoi ignorare. E sì, ci sarà anche il momento del gelato alla fragola: simbolo di leggerezza, di dolcezza… e di traumi irrecuperabili per chi lo vede svanire sotto i propri occhi.

    Tra una risata e l’altra, questo primo episodio di stagione è anche un piccolo omaggio all’assurdo come forma d’arte. Perché, alla fine, l’esagerazione ha un suo equilibrio: è il modo in cui le storie ci permettono di ridere delle nostre stesse battaglie, trasformando pistole, corse e urla metal in metafore di tutti i giorni. Asia e Nicolas lo sanno bene, e ci trascinano nel loro vortice di ironia, sarcasmo e meraviglia sincera.

    Insomma, “Gelati, demoni e corse truccate” non è solo un titolo: è una dichiarazione d’intenti. È il modo perfetto per dire “ci siamo ancora, e non abbiamo imparato a stare zitti”. È un episodio che mescola l’azione più folle al nonsense più raffinato, il tutto condito da un’irresistibile voglia di ridere anche quando il mondo sta andando a fuoco (letteralmente).

    Preparatevi quindi a un’ora di caos controllato, battute al limite del surreale e riflessioni che non sapevate di voler sentire. Aprite il freezer, tirate fuori un gelato (sì, fragola obbligatoria) e lasciatevi trasportare da Asia e Nicolas in questo nuovo inizio fatto di rock, ironia e un pizzico di follia.

    Perché, diciamolo chiaramente: se non c’è una chitarra elettrica in sottofondo, non è davvero un combattimento.

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    23 min
  • La Nebbia si dirada (finale di stagione)
    Sep 23 2025

    E così, ci siamo: il gran finale della prima stagione di CentoQuattro Chiacchiere! Dieci episodi, un oceano di parole, più battute che biscotti e abbastanza drammi da riempire un album di figurine mai stampato. In questo episodio speciale Asia – sempre pronta a smontare la solennità con una risata gentile – e Nicolas – che affronta la vita con lo sguardo perennemente da “questa giornata è stata scritta contro di me” – tirano le somme di un viaggio fatto di risate, lacrime e musica piazzata al momento giusto.

    Non aspettatevi un episodio normale: qui si celebra tutto ciò che ci ha accompagnato in questi mesi, dalle emozioni più forti alle situazioni più assurde. Ci sono personaggi che si ostinano a trattare gli altri come strumenti salvo poi sciogliersi come burro al sole, ragazzini che urlano più di quanto combinino e simboli che nascono quasi per sbaglio ma restano scolpiti nella memoria. È un momento di bilancio, ma anche una festa, un’occasione per ridere delle stranezze e allo stesso tempo riconoscere quanto ci abbiano colpito.

    C’è spazio per le riflessioni sugli outsider: chi ha brillato per coraggio, chi ha fatto versare lacrime senza vergogna, e chi si è distinto solo per la quantità assurda di aghi (metaforici o meno) infilati addosso. È il bello dei viaggi collettivi: non sono mai lineari, ognuno lascia un segno, grande o piccolo, che merita di essere ricordato.

    E siccome qui si fa sul serio… ma mai troppo, non poteva mancare la parentesi musicale. Perché sì, le melodie sono state più che semplici accompagnamenti: hanno dato forma ai momenti, hanno reso immortali scene che, senza, sarebbero rimaste solo belle immagini. Asia e Nicolas vi racconteranno quali brani hanno lasciato più il segno, senza trasformarsi in critici da conservatorio ma con la passione di chi sa che una colonna sonora può farti piangere più di mille dialoghi. Una melodia può trasformare un combattimento in un requiem e un addio in un ricordo che ti rimane attaccato come il ritornello di una pubblicità martellante.

    Poi, per non perdere il gusto dell’assurdo, arriva la parte più personale: le scelte preferite dai due conduttori. Tecniche immaginarie, colpi segreti e trucchetti improbabili, che spaziano dal “gesto epico che farebbe tremare un esercito” al “piccolo stratagemma per non dover mai più alzarsi dal divano”. È il momento in cui la fantasia incontra l’umorismo, e le rivelazioni dei due diventano una confessione pubblica di gusti bizzarri e genialate inutili che, a pensarci bene, tutti useremmo volentieri.

    Il bello di questo finale di stagione è che non si limita a chiudere un cerchio: lo celebra. Asia e Nicolas lo fanno con la leggerezza e la passione che li hanno accompagnati dall’inizio, tra battute, digressioni musicali e colpi di scena ricordati con la stessa intensità con cui si parla di un concerto che ti ha cambiato la vita. L’episodio diventa un mix tra festa di fine anno, confessione collettiva e manuale comico non autorizzato su come sopravvivere a storie che ti lasciano il segno.

    Quindi sì, preparatevi: troverete personaggi amati e odiati, informazioni che nessuno vi aveva chiesto ma che adesso non dimenticherete più, riflessioni che oscillano tra filosofia spicciola e comicità pura, e colpi di scena che ancora oggi fanno venire i brividi. È il sigillo perfetto per chiudere la prima stagione del podcast, quel momento in cui tiri un sospiro, ridi di gusto e ti accorgi che, nonostante tutto, un pezzo di quella storia resterà con te.

    Il ponte è costruito, i fazzoletti sono stati usati, le confessioni più strane sono venute a galla… ma la nebbia, quella, non ha certo l’ultima parola.

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    15 min
  • Ponti, lacrime e coltellini svizzeri rotti
    Sep 17 2025

    Benvenuti a un nuovo appuntamento con CentoQuattro Chiacchiere, il podcast che trasforma drammi epici in siparietti da bar sport e tragedie in materiale da cabaret filosofico. Questa volta Asia – la voce dolce e attenta che riesce a scovare emozioni anche dietro i silenzi – e Nicolas – il cronico sguardo in modalità “chi mi ha rubato il telecomando?” – vi accompagnano in un viaggio dove la musica incontra i sacrifici, le lacrime si intrecciano ai simboli e persino un ponte diventa molto più che cemento e travi.

    In questo episodio parleremo di come le storie riescano a intrecciare dolore, eroismo e commedia involontaria, lasciandoci con domande che vanno ben oltre l’apparente semplicità degli eventi. Ci sono ponti che non uniscono solo due sponde, ma intere comunità; ci sono sacrifici che nascono dal legame più profondo; ci sono colpi di scena che, tra sangue e sudore, diventano improvvisamente poesia. È un viaggio in cui gli aghi non pungono soltanto la pelle, ma l’anima; in cui le lacrime non sono un fallimento, ma il sigillo definitivo di una redenzione.

    E poi, c’è la musica. Non quella messa in sottofondo per tappare i buchi di silenzio, ma quella che decide il ritmo del cuore, che fa tremare i polsi, che scolpisce nella memoria un istante che altrimenti svanirebbe come nebbia al sole. Avete presente quel brano che parte nel momento giusto e vi spacca in due, lasciandovi a chiedervi se siete ancora spettatori o già dentro la scena? Ecco: in questo episodio la colonna sonora diventa la vera protagonista, trasformando ogni gesto in tragedia greca e ogni sussurro in un urlo che non smette di rimbombare.

    Asia e Nicolas, con il loro stile in bilico tra ironia e pathos, vi guideranno attraverso questo turbine emotivo. Si riderà – perché ammettiamolo, anche nelle situazioni più cupe c’è sempre spazio per il grottesco – ma ci si emozionerà anche, perché non puoi scherzare di fronte a un sacrificio senza riconoscerne il peso. Tra un coltellino svizzero che si spezza (metafora di chi, pur fragile, sceglie comunque di proteggere ciò che ama) e un assassino dal cuore di pietra che cede infine a una lacrima, ci scopriremo a domandarci quanto la linea tra arma e essere umano sia davvero così sottile.

    E non mancano le riflessioni più assurde, quelle che solo due chiacchieroni come loro sanno infilare nel mezzo di un dramma: cosa succede quando un gruppo di ragazzini riesce a motivare un intero villaggio pigro a muoversi? Ha senso dedicare un monumento o un ponte a chi ha fatto più casino che lavoro manuale? E soprattutto: è davvero imbarazzante piangere davanti a una storia, anche se ti reputi una persona “forte e inflessibile”?

    La colonna sonora, intanto, rimane lì a farci da bussola. Ogni nota è un colpo di scalpello che scolpisce la scena nell’immaginario collettivo: archi che accompagnano un addio, percussioni che scandiscono l’urgenza di un destino, un crescendo che ti mozza il fiato proprio quando stavi per riprendere fiato. È quella musica che non ti lascia più, che ti resta in testa anche quando la puntata è finita, che diventa il ricordo stesso dell’evento. Senza di essa, i gesti sarebbero solo azioni; con essa, diventano leggende.

    Alla fine, ciò che resta è un mix esplosivo di comicità e commozione, di filosofia spicciola e botte allo stomaco, di simboli che si radicano nell’immaginazione collettiva. Il ponte non è più solo un ponte, ma il segno che da un dolore può nascere qualcosa che unisce. Le lacrime non sono più solo segni di fragilità, ma testimonianze di forza. E persino un coltellino svizzero rotto può trasformarsi in un simbolo di resistenza e dedizione.

    Preparate i fazzoletti, ma tenete anche un sorriso a portata di mano: l’episodio 9 di CentoQuattro Chiacchiere vi aspetta, pronto a travolgervi con emozioni potenti e risate inaspettate.

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    24 min
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