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Winner of the Campiello Prize, The Lake’s Water Is Never Sweet is an unflinching portrait of a generation, striving to make a place for themselves in a world markedly different from the one their parents promised them. With psychological acuity and stylish prose, Caminito takes us into the volatile, searching mind of a young woman torn between her desire to connect with others and her drive for self-preservation.

"Notre mère ressemble à une héroïne de bande dessinée, à Anna Magnani au cinéma, elle braille, ne capitule jamais, cloue le bec à tout le monde. Mariano et moi sommes dans le couloir qui conduit aux chambres, culottes courtes et mollets raides, et sans ciller nous fixons notre peur : ne pas être comme Antonia, ne jamais être à la hauteur, ne remporter aucune bataille." Antonia, une femme fière et têtue, s'occupe d'un mari handicapé et de quatre enfants.

Giulia Caminito si racconta, dall'infanzia fino al mestiere della scrittura attraverso le vite di eccezionali donne del Novecento italiano: Morante, Masino, Ginzburg, Bonanni, De Stefani. Dall'infanzia di Elsa nella Roma dei rioni agli abiti che Paola indossava per andare a teatro con Massimo Bontempelli; dagli incarichi editoriali di Natalia da Einaudi passando per l'ultimo sconosciuto romanzo di Laudomia, fino all'eredità di Livia, donna bellissima e sicura. Tutte passano per la Città Eterna, chi per viverci, chi per soffrire, chi per dimenticare, chi per fallire.

Per Loris tutto ha avuto inizio nel tempo bambino, quando era insieme al nonno, il bisogno eccessivo di leggere per scacciare le angosce scompariva e lui imparava cose. Ora Loris ha trent'anni, ha fatto della lettura il suo mestiere, vive in città e ha una fidanzata di soprannome Jo. Ma il lavoro in casa editrice è precario, l'ansia di non essere all'altezza dell'età adulta lo schiaccia. Loris scivola dentro sé stesso: c'è un male dentro di lui, un male capace di portarsi via ogni residuo di speranza.

Caffè in der Wüste: Giulia Caminito erzählt vom italienischen Leben in Eritrea, von einer starken, übergroßen Mutter – und von einer jungen Frau, die sich ihre Freiheit erst nach und nach erkämpft. Ein historischer Roman von herber Schönheit. Die Lombardei im Zweiten Weltkrieg: Die Menschen suchen Zuflucht vor ständigen Bombenangriffen, deutsche Besatzer jagen Partisanen, das Essen wird rationiert. Die 13-jährige Giada wohnt bei ihrer Tante, einer gläubigen Faschistin, Gewalt und Entbehrung prägen den Alltag.

100 anni fa nasceva James Baldwin, un immenso scrittore americano. Nero e omosessuale, ha raccontato la lotta per i diritti civili come pochissim_ altr_ negli USA e fa parte di un pantheon ideale cha va da Rosa Parks ad Angela Davis, da Martin Luther King a Malcom X. In occasione del centenario della nascita di quest’autore ancora troppo poco conosciuto in Italia e molto amato all’estero e da chi lavora nel settore editoriale, Nel nome di James è il podcast dove sette importanti intellettuali italian* lo raccontano da diverse prospettive.