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A piedi uniti nel cerchio: la petanque

A piedi uniti nel cerchio: la petanque

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Quella che vi raccontiamo oggi a Olympia è una storia che inizia in un luogo, in una data, e con un protagonista ben precisi. Siamo nel 1907, nella cittadina francese di La Ciotat, vicino Marsiglia. Per giocare alle bocce con i suoi amici, Jules Hughes detto Lenoir, malato di reumatismi, propone una variante: lanciare le bocce senza muovere i piedi, ma rimanendo fermi, all'interno di un piccolo cerchio di lancio. Nasceva così la petanque, (che appunto, nel dialetto provenzale della lingua occitana, significa "piedi uniti", o meglio "piedi ancorati").

Oggi la petanque conta centinaia di migliaia di atleti e atlete nel mondo, ed è praticata ad alto livello in oltre 50 Paesi, riuniti a Roma proprio in questi giorni per il campionato mondiale che chiude i battenti proprio oggi, domenica 21 settembre, nella splendida cornice di Villa Borghese.

L'occasione giusta per fare il punto su questa singolare variante delle bocce e su un movimento che anche in Italia si sta espandendo anche grazie a vittorie e riconoscimenti internazionali.

Ospiti di Olympia il presidente della Federbocce Roberto Favre, il ct azzurro Mosè Nassa e i giocatori della Nazionale Sara Ferrera e Davide Laforè.

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