Épisodes

  • Intervista a Katarina Livljanić, Pino De Vittorio & Ensemble Dialogos | Giornate di Musica Antica di Herne
    Dec 15 2025
    Arianna e Teseo nel corso del tempo

    Nel corso delle Giornate di Musica Antica di Herne, organizzate dalla rete radiofonica WDR 3, Katarina Livljanić e Pino De Vittorio hanno presentato lo spettacolo Arianna viva, un progetto che attraversa i secoli per restituire voce e corpo a due figure centrali del mito classico: Arianna e Teseo.

    Cantanti e attori insieme, Livljanić e De Vittorio costruiscono un racconto musicale che nasce dal confronto tra le fonti classiche di Ovidio e la loro riscrittura nella letteratura e poesia italiana tra Trecento e Cinquecento. Il risultato è una forma di cantar recitando che si ispira alle pratiche dei cantori al liuto, basata prevalentemente su fonti musicali rinascimentali contenenti melodie destinate all’intonazione delle ottave narrative.

    Accanto ai due protagonisti, Bor Zuljan al liuto, Albrecht Maurer alla viola da braccio e Norbert Rodenkirchen al flauto contribuiscono a dare forma a un percorso sonoro essenziale e fortemente teatrale, in cui parola, gesto e musica si fondono senza soluzione di continuità.
    Il mito di Arianna, abbandonata e poi trasformata, diventa così una figura viva, attraversata dal tempo e dalle sue riscritture, in dialogo costante con la sensibilità contemporanea.

    Lo spettacolo è stato presentato negli spazi del Flottmann-Hallen, importante sito di archeologia industriale della città di Herne ed ex fabbrica del bacino della Ruhr, oggi riconvertita in centro culturale. Il concerto è stato trasmesso in diretta da WDR 3 ed è disponibile in ascolto sul sito dell’emittente.

    Nell’intervista contenuta in questo episodio, Katarina Livljanić e Pino De Vittorio raccontano la genesi del progetto, le fonti letterarie e musicali che lo hanno ispirato e il loro modo di intendere il rapporto tra musica antica, oralità e teatro.

    Podcast curato e realizzato da Paolo Scarnecchia per il giornale della musica
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    12 min
  • Intervista a Luca Quintavalle & Nuovo Aspetto, Il Totila di Legrenzi | Giornate di Musica Antica di Herne
    Nov 30 2025
    Ogni anno, le Giornate di Musica Antica di Herne riservano al pubblico una scoperta: un’opera dimenticata, riportata alla luce dopo secoli di silenzio.

    Per la 49ª edizione, la scelta è caduta su Il Totila di Giovanni Legrenzi, dramma per musica in tre atti su libretto di Matteo Noris, rappresentato per la prima volta a Venezia nel 1677 e mai più eseguito in epoca moderna. Il lavoro è stato riproposto al Kulturzentrum di Herne dall’ensemble Nuovo Aspetto, diretto al cembalo da Luca Quintavalle, con un ampio cast vocale che ha dato vita ai personaggi dell’opera: da Lucia Cirillo nel ruolo del re goto Totila, a Raffaella Milanesi, Roberta Invernizzi, Luca Cervoni, Valentin Ruckebier, Verena Kronbichler, Chiara Brunello, Charlotte Langner, Olivier Bergeron e Luísa Tinoco. Con il suo intreccio fitto di intrighi politici, amori, travestimenti e colpi di scena, Il Totila riflette il gusto veneziano dell’opera della seconda metà del Seicento, dove il dramma eroico convive con la parodia e la satira dei costumi.

    Legrenzi, figura chiave del barocco veneziano, compose una ventina di opere, ma solo sei sono sopravvissute integralmente. Nel caso di Totila, alcune sezioni orchestrali erano andate perdute: Quintavalle le ha ricostruite con rigore filologico e sensibilità teatrale, rendendo possibile questa prima esecuzione moderna quasi integrale. Nell’intervista, Luca Quintavalle racconta il lavoro di riscoperta e di ricostruzione della partitura, e il fascino di un’opera che mostra la vitalità e la ricchezza della Venezia barocca.

    Gli esempi musicali che accompagnano il podcast sono tratti dalle registrazioni delle prove e dalla diretta radiofonica su WDR 3, emittente che organizza il festival e che rende disponibile l’ascolto integrale sul proprio sito fino a metà dicembre.

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    22 min
  • Intervista a Wolfgang Katschner, Lautten Compagney Berlin & Garifuna Collective | Giornate di Musica Antica di Herne
    Nov 25 2025
    Polly anglocaraibica alle Giornate di Musica Antica di Herne

    La 49ª edizione delle Giornate di Musica Antica di Herne, tenutasi a metà novembre, ha scelto come filo conduttore un tema tanto attuale quanto complesso: appropriazione culturale e decolonizzazione, riassunto nel motto “Il mondo e noi”.

    Tra le proposte più originali di questa edizione, spicca quella della Lautten Compagney Berlin, diretta da Wolfgang Katschner, che ha portato sul palco del Kulturzentrum di Herne una produzione unica: Punta gegen Polly. Il concerto nasce dall’incontro tra la ballad opera Polly di Johann Christian Pepusch e John Gay – sequel della celebre Beggar’s Opera del 1729 – e la musica caraibica del Garifuna Collective, gruppo del Belize guidato dall’artista Pen Cayetano, considerato il fondatore della “punta rock”.

    Trasportata dalle strade di Londra alle Indie Occidentali, Polly racconta un mondo di pirati, schiavitù e libertà negata, temi che oggi risuonano con nuove prospettive grazie al dialogo fra la musica barocca europea e le sonorità afro-caraibiche contemporanee. La regia drammaturgica di Christian Filips intreccia la vicenda originale con nuovi personaggi, tra cui lo stesso John Gay, il poeta autore della ballad opera, che dialoga con la protagonista Polly e con MacHeath, pirata ribelle ribattezzato Morano.

    Il risultato è una forma di restituzione culturale in cui linguaggi, strumenti e ritmi si contaminano, rendendo vive le contraddizioni e le possibilità di una musica antica che dialoga con il presente. Nell’intervista, Wolfgang Katschner racconta la genesi del progetto e spiega come questa operazione di “decolonizzazione musicale” si inserisca in un percorso più ampio di collaborazione con musicisti di culture diverse.

    Gli esempi sonori inclusi nel podcast sono tratti dalle registrazioni delle prove del concerto, trasmesso in diretta su WDR 3, e disponibile integralmente sul sito della rete radiofonica tedesca.

    Podast curato e prodotto da Paolo Scarnecchia per Il giornale della musica
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    21 min
  • Intervista a Walter Testolin, Francesco Leineri & De Labyrintho | Palestrina Il Cantico dei cantici
    Nov 13 2025
    Palestrina 2.0 per l’inaugurazione della stagione da camera della Accademia Filarmonica Romana

    Nel quinto centenario della nascita di Giovanni Pierluigi da Palestrina, l’Accademia Filarmonica Romana ha scelto di inaugurare la nuova stagione da camera al Teatro Argentina con un omaggio tutt’altro che celebrativo in senso convenzionale: una rilettura radicale del Cantico dei cantici.

    Pur rispettando la sequenza dei testi del ciclo di mottetti rinascimentali, una parte dei versi è stata infatti musicata ex novo da Francesco Leineri, che interviene direttamente nella tessitura palestriniana, ampliandola con inserti testuali in diverse lingue oltre il latino e con un lavoro sonoro che include percussioni e live electronics con suoni preregistrati e mixati dal vivo.

    I cantori dell’ensemble vocale De labyrintho, diretti da Walter Testolin e affiancati da Samuele Telari alla fisarmonica e Elide Sulsenti al violoncello, hanno intrecciato la musica di Palestrina e quella di Leineri senza soluzione di continuità, dando vita a un percorso sonoro originale: una sorta di espansione multidirezionale della sensualità e del sentimento che attraversano il poema biblico, tra eco antiche e risonanze contemporanee.

    In questo episodio, Walter Testolin e Francesco Leineri raccontano come è nata l’idea del progetto, il ruolo del Cantico dei cantici nella maturità di Palestrina e il significato di questa “ricomposizione” di alcune sue parti. Gli esempi musicali che ascolterete nel corso della conversazione sono tratti dalle registrazioni effettuate durante le prove nella Sala Casella, sede storica dell’Accademia Filarmonica Romana, e restituiscono tutta la tensione creativa di un dialogo vivo tra passato e presente.

    Podcast curato e prodotto da Paolo Scarnecchia per Il giornale della musica
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    27 min
  • Intervista a Tiago Simas Freire & Capella Sanctae Crucis | cd book La zagala
    Nov 7 2025
    Il CD-book La Zagala más hermosa ci porta nel cuore del Portogallo del Seicento, tra le pagine di un prezioso manoscritto conservato nella Biblioteca dell’Università di Coimbra.

    Il titolo deriva da un tono – termine usato nella Penisola iberica per indicare le canzoni strofiche di moda tra XVI e XVII secolo – una composizione anonima che ha ispirato anche una messa parodia costruita sulla stessa melodia e inclusa nello stesso manoscritto, insieme ad altre musiche sacre e profane. In questo episodio ascoltiamo e raccontiamo la nuova interpretazione di questi repertori proposta dall’ensemble Capella Sanctae Crucis, diretto da Tiago Simas Freire.

    Il progetto fa parte di Mundos e Fundos, un’iniziativa dell’Università di Coimbra dedicata alla riscoperta del patrimonio musicale del Monastero di Santa Cruz, luogo centrale non solo nella vita religiosa ma anche nella storia culturale e artistica del Portogallo. L’edizione del CD-book, curata dallo stesso Simas Freire con Paulo Estudante e Sonia Duarte, offre testi in quattro lingue e uno studio sull’iconografia mariana dell’età barocca, restituendo la ricchezza di un mondo in cui devozione, arte e ricerca musicale si intrecciano.

    Nell’intervista, Tiago Simas Freire racconta l’importanza del fondo musicale del monastero di Santa Cruz e svela i segreti del tono e della messa parodia contenuti in questo affascinante progetto, parte di una collana dedicata al patrimonio della musica antica portoghese.

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    27 min
  • Intervista a Stephane Fuget & Les Epopées, Pour être heureux en amour - Ramée
    Oct 29 2025
    Les Épopées: Pour être heureux en amour

    Con la registrazione della raccolta di airs sérieux di Joseph Chabanceau de La Barre, l’ensemble Les Épopées, diretto da Stéphane Fuget, restituisce al pubblico l’eleganza raffinata della musica vocale francese del Seicento.

    Nel nuovo episodio del podcast esploriamo un repertorio dedicato all’amore e alla sua idealizzazione, protagonista dei salotti aristocratici parigini del XVII secolo. Le voci di Claire Lefilliâtre e Luc Bertin-Hugault danno nuova vita alle pagine di de La Barre, compositore dalla sensibilità poetica e musicale singolare, il cui nome merita di essere riscoperto.

    Appartenente a una famiglia di musicisti al servizio della monarchia, Joseph Chabanceau de La Barre fu organista della cappella reale, dopo un periodo trascorso in Svezia alla corte di Cristina, insieme alla sorella Anne, celebre cantante del tempo.

    La sua raccolta del 1669, Airs à deux parties, avec les seconds couplets en diminution, si distingue per la finezza dell’ornamentazione e per la capacità di trasformare la melodia in un discorso espressivo, lontano dalla teatralità del contemporaneo stile italiano.

    Un viaggio sonoro nella grazia e nell’intimità dell’air de cour, dove la misura e la delicatezza dell’emozione diventano arte.

    Podcast prodotto e curato da Paolo Scarnecchia per Il Giornale della Musica
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    19 min
  • Intervista ad Alessandro Ciccolini, Monica Piccinini & Compagnia de Violini | Festival Grandezze & Meraviglie
    Oct 21 2025
    “Il martirio di Santa Teodosia: Alessandro Scarlatti e l’anima dell’oratorio”

    Nel corso della 28ª edizione del festival Grandezze & Meraviglie, dedicato alla musica antica e barocca, è stato eseguito Il martirio di Santa Teodosia, oratorio giovanile di Alessandro Scarlatti.

    Un’opera rara, riscoperta grazie al prezioso manoscritto conservato presso la Biblioteca Estense di Modena, città dove il lavoro fu presentato nel 1685, dopo una prima esecuzione romana probabilmente promossa dal duca Francesco II d’Este, grande mecenate e amante del genere oratoriale. Il libretto, di autore anonimo, racconta la vicenda di Santa Teodosia di Tiro, giovane martire cristiana uccisa per ordine del prefetto Urbano a Cesarea di Palestina.

    La storia, intensa e drammatica, prende vita attraverso una musica che già rivela lo stile personale e la sensibilità teatrale del giovane Scarlatti. Per la prima volta nella storia del festival, il concerto si è svolto fuori dalla provincia di Modena, nella suggestiva Basilica di Santa Maria dei Servi di Bologna, ampliando così i confini geografici e simbolici della rassegna.

    L’oratorio è stato eseguito dall’ensemble La Compagnia de Violini, con la direzione di Alessandro Ciccolini e la partecipazione delle voci di
    Monica Piccinini (Teodosia)
    Massimo Altieri (Arsenio)
    Marco Saccardin (Urbano)
    Valentina Ferrarese (Decio).

    In questo episodio, arricchito da estratti musicali originali, il direttore Alessandro Ciccolini e la protagonista Monica Piccinini ci accompagnano alla scoperta degli aspetti più significativi di questo capolavoro giovanile, tra fede, bellezza e passione barocca.

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    29 min
  • Intervista a Fabio Lombardo & L'Homme Armé | FloReMus 2025
    Oct 13 2025
    Con il concerto del 25 settembre al Cenacolo del Fuligno si è chiusa la nona edizione di FloReMus – Rinascimento musicale fiorentino.
    Protagonista dell’ultimo appuntamento è stato l’ensemble L’Homme Armé, diretto da Fabio Lombardo, che ha proposto un programma intitolato “Virgo et mater, intorno alla musica sacra di Giovanni Pierluigi da Palestrina”.

    Nella sala affrescata con l’“Ultima cena” attribuita al Perugino, la musica di Palestrina ha risuonato in un percorso raffinato di rimandi e corrispondenze: tra madrigali, chanson, intavolature per organo e movimenti tratti da due sue celebri messe parodia, la Missa I toni, overo Io mi sono giovinetta e la Missa Sine nomine (Je suis déshéritée).
    Il concerto comprendeva anche il mottetto Tribularer si nescirem e lo Stabat Mater, due pagine che racchiudono l’essenza spirituale e la limpidezza della scrittura palestriniana.

    A mostrare la rete di influenze e dialoghi che attraversava la musica del tempo, l’ensemble ha incluso anche un movimento dalla Missa super Io son ferito di Orlando di Lasso, costruita sul madrigale di Palestrina, e il mottetto O Virgo prudentissima di Josquin Desprez, con cui si è aperta la serata: un omaggio alle radici fiamminghe della polifonia rinascimentale italiana.

    Nell’intervista a Fabio Lombardo, che accompagna questo episodio, il direttore racconta le scelte del programma e il senso del suo “gioco di specchi” intorno a Palestrina, illustrando con esempi musicali la vitalità e la modernità di una musica che, cinque secoli dopo, continua a parlarci di bellezza e di misura.

    Un podcast del giornale della musica
    In collaborazione con FloReMus – Rinascimento musicale fiorentino
    Registrazione del concerto: Ensemble L’Homme Armé
    Direttore: Fabio Lombardo
    Intervista e testo: Paolo Scarnecchia
    Editing e post-produzione audio: Paolo Scarnecchia
    Voce narrante: Paolo Scarnecchia
    Musiche di: Giovanni Pierluigi da Palestrina, Orlando di Lasso, Josquin Desprez
    Registrato al: Cenacolo del Fuligno, Firenze – 25 settembre
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    23 min