Épisodes

  • Intervista a Stephane Fuget & Les Epopées, Pour être heureux en amour - Ramée
    Oct 29 2025
    Les Épopées: Pour être heureux en amour

    Con la registrazione della raccolta di airs sérieux di Joseph Chabanceau de La Barre, l’ensemble Les Épopées, diretto da Stéphane Fuget, restituisce al pubblico l’eleganza raffinata della musica vocale francese del Seicento.

    Nel nuovo episodio del podcast esploriamo un repertorio dedicato all’amore e alla sua idealizzazione, protagonista dei salotti aristocratici parigini del XVII secolo. Le voci di Claire Lefilliâtre e Luc Bertin-Hugault danno nuova vita alle pagine di de La Barre, compositore dalla sensibilità poetica e musicale singolare, il cui nome merita di essere riscoperto.

    Appartenente a una famiglia di musicisti al servizio della monarchia, Joseph Chabanceau de La Barre fu organista della cappella reale, dopo un periodo trascorso in Svezia alla corte di Cristina, insieme alla sorella Anne, celebre cantante del tempo.

    La sua raccolta del 1669, Airs à deux parties, avec les seconds couplets en diminution, si distingue per la finezza dell’ornamentazione e per la capacità di trasformare la melodia in un discorso espressivo, lontano dalla teatralità del contemporaneo stile italiano.

    Un viaggio sonoro nella grazia e nell’intimità dell’air de cour, dove la misura e la delicatezza dell’emozione diventano arte.

    Podcast prodotto e curato da Paolo Scarnecchia per Il Giornale della Musica
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    19 min
  • Intervista ad Alessandro Ciccolini, Monica Piccinini & Compagnia de Violini | Festival Grandezze & Meraviglie
    Oct 21 2025
    “Il martirio di Santa Teodosia: Alessandro Scarlatti e l’anima dell’oratorio”

    Nel corso della 28ª edizione del festival Grandezze & Meraviglie, dedicato alla musica antica e barocca, è stato eseguito Il martirio di Santa Teodosia, oratorio giovanile di Alessandro Scarlatti.

    Un’opera rara, riscoperta grazie al prezioso manoscritto conservato presso la Biblioteca Estense di Modena, città dove il lavoro fu presentato nel 1685, dopo una prima esecuzione romana probabilmente promossa dal duca Francesco II d’Este, grande mecenate e amante del genere oratoriale. Il libretto, di autore anonimo, racconta la vicenda di Santa Teodosia di Tiro, giovane martire cristiana uccisa per ordine del prefetto Urbano a Cesarea di Palestina.

    La storia, intensa e drammatica, prende vita attraverso una musica che già rivela lo stile personale e la sensibilità teatrale del giovane Scarlatti. Per la prima volta nella storia del festival, il concerto si è svolto fuori dalla provincia di Modena, nella suggestiva Basilica di Santa Maria dei Servi di Bologna, ampliando così i confini geografici e simbolici della rassegna.

    L’oratorio è stato eseguito dall’ensemble La Compagnia de Violini, con la direzione di Alessandro Ciccolini e la partecipazione delle voci di
    Monica Piccinini (Teodosia)
    Massimo Altieri (Arsenio)
    Marco Saccardin (Urbano)
    Valentina Ferrarese (Decio).

    In questo episodio, arricchito da estratti musicali originali, il direttore Alessandro Ciccolini e la protagonista Monica Piccinini ci accompagnano alla scoperta degli aspetti più significativi di questo capolavoro giovanile, tra fede, bellezza e passione barocca.

    Podcast curato e realizzato da Paolo Scarnecchia per il giornale della musica
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    29 min
  • Intervista a Fabio Lombardo & L'Homme Armé | FloReMus 2025
    Oct 13 2025
    Con il concerto del 25 settembre al Cenacolo del Fuligno si è chiusa la nona edizione di FloReMus – Rinascimento musicale fiorentino.
    Protagonista dell’ultimo appuntamento è stato l’ensemble L’Homme Armé, diretto da Fabio Lombardo, che ha proposto un programma intitolato “Virgo et mater, intorno alla musica sacra di Giovanni Pierluigi da Palestrina”.

    Nella sala affrescata con l’“Ultima cena” attribuita al Perugino, la musica di Palestrina ha risuonato in un percorso raffinato di rimandi e corrispondenze: tra madrigali, chanson, intavolature per organo e movimenti tratti da due sue celebri messe parodia, la Missa I toni, overo Io mi sono giovinetta e la Missa Sine nomine (Je suis déshéritée).
    Il concerto comprendeva anche il mottetto Tribularer si nescirem e lo Stabat Mater, due pagine che racchiudono l’essenza spirituale e la limpidezza della scrittura palestriniana.

    A mostrare la rete di influenze e dialoghi che attraversava la musica del tempo, l’ensemble ha incluso anche un movimento dalla Missa super Io son ferito di Orlando di Lasso, costruita sul madrigale di Palestrina, e il mottetto O Virgo prudentissima di Josquin Desprez, con cui si è aperta la serata: un omaggio alle radici fiamminghe della polifonia rinascimentale italiana.

    Nell’intervista a Fabio Lombardo, che accompagna questo episodio, il direttore racconta le scelte del programma e il senso del suo “gioco di specchi” intorno a Palestrina, illustrando con esempi musicali la vitalità e la modernità di una musica che, cinque secoli dopo, continua a parlarci di bellezza e di misura.

    Un podcast del giornale della musica
    In collaborazione con FloReMus – Rinascimento musicale fiorentino
    Registrazione del concerto: Ensemble L’Homme Armé
    Direttore: Fabio Lombardo
    Intervista e testo: Paolo Scarnecchia
    Editing e post-produzione audio: Paolo Scarnecchia
    Voce narrante: Paolo Scarnecchia
    Musiche di: Giovanni Pierluigi da Palestrina, Orlando di Lasso, Josquin Desprez
    Registrato al: Cenacolo del Fuligno, Firenze – 25 settembre
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    23 min
  • Intervista a Mehmet Ali Sanlıkol, Blue Heron & DÜNYA
    Oct 1 2025
    Blue Heron e DÜNYA: un ponte tra Rinascimento europeo e tradizione ottomana

    L’ensemble Blue Heron, diretto da Scott Metcalfe e punto di riferimento internazionale per l’esecuzione storicamente informata della polifonia del XV e XVI secolo, presenta un progetto che segna una svolta nella sua storia artistica: per la prima volta, infatti, il gruppo di Boston incide musiche contemporanee, nate dall’incontro con il compositore turco naturalizzato statunitense Mehmet Ali Sanlıkol.

    La collaborazione nasce anche grazie al legame con il collettivo DÜNYA, fondato dallo stesso Sanlıkol, che da anni riunisce musicisti di diverse nazionalità e culture in un dialogo creativo in cui la tradizione musicale turca incontra linguaggi e stili diversi. Il titolo del disco è tratto da un canto spirituale ottomano del XVII secolo, e fa da filo conduttore alle due composizioni firmate da Sanlıkol. La prima, The Triumph (2023), commissionata da Blue Heron per celebrare i suoi 25 anni, intreccia le voci dell’ensemble con strumenti tradizionali turchi.

    La seconda, Devran (2017), interamente vocale, rielabora due testi mistici sufi trascritti da Ali Ufki, musicista e intellettuale polacco al servizio della corte ottomana, trasformandoli in un mottetto ispirato alla polifonia rinascimentale. Il risultato è un dialogo originale e affascinante tra mondi sonori lontani eppure complementari: da un lato l’eredità della scuola franco-fiamminga e della tradizione rinascimentale europea, dall’altro la spiritualità e la poesia del sufismo ottomano.

    Una sintesi resa ancora più viva dalle parole dei protagonisti, raccolte nelle due interviste che chiudono il podcast, in cui Metcalfe e Sanlıkol raccontano il percorso che ha portato alla nascita di questo progetto.

    Produzione e realizzazione del podcast: Paolo Scarnecchia per Il giornale della musica
    nterviste: Scott Metcalfe e Mehmet Ali Sanlıkol
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    18 min
  • Intervista a Scott Metcalfe & Blue Heron
    Oct 1 2025
    Blue Heron e DÜNYA: un ponte tra Rinascimento europeo e tradizione ottomana

    L’ensemble Blue Heron, diretto da Scott Metcalfe e punto di riferimento internazionale per l’esecuzione storicamente informata della polifonia del XV e XVI secolo, presenta un progetto che segna una svolta nella sua storia artistica: per la prima volta, infatti, il gruppo di Boston incide musiche contemporanee, nate dall’incontro con il compositore turco naturalizzato statunitense Mehmet Ali Sanlıkol.

    La collaborazione nasce anche grazie al legame con il collettivo DÜNYA, fondato dallo stesso Sanlıkol, che da anni riunisce musicisti di diverse nazionalità e culture in un dialogo creativo in cui la tradizione musicale turca incontra linguaggi e stili diversi. Il titolo del disco è tratto da un canto spirituale ottomano del XVII secolo, e fa da filo conduttore alle due composizioni firmate da Sanlıkol. La prima, The Triumph (2023), commissionata da Blue Heron per celebrare i suoi 25 anni, intreccia le voci dell’ensemble con strumenti tradizionali turchi.

    La seconda, Devran (2017), interamente vocale, rielabora due testi mistici sufi trascritti da Ali Ufki, musicista e intellettuale polacco al servizio della corte ottomana, trasformandoli in un mottetto ispirato alla polifonia rinascimentale. Il risultato è un dialogo originale e affascinante tra mondi sonori lontani eppure complementari: da un lato l’eredità della scuola franco-fiamminga e della tradizione rinascimentale europea, dall’altro la spiritualità e la poesia del sufismo ottomano.

    Una sintesi resa ancora più viva dalle parole dei protagonisti, raccolte nelle due interviste che chiudono il podcast, in cui Metcalfe e Sanlıkol raccontano il percorso che ha portato alla nascita di questo progetto.

    Produzione e realizzazione del podcast: Paolo Scarnecchia per Il giornale della musica
    nterviste: Scott Metcalfe e Mehmet Ali Sanlıkol
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    12 min
  • Intervista a Giulio Prandi & Coro e Orchestra Ghislieri - Festival Ambronay
    Sep 22 2025
    Il Festival di Ambronay si è aperto il 12 settembre con un evento di straordinaria importanza: il Coro e Orchestra Ghislieri, diretti da Giulio Prandi, hanno inaugurato la rassegna con un programma interamente dedicato ad Alessandro Scarlatti.

    La serata ha offerto estratti dal Vespro di Santa Cecilia, dalla Messa di Santa Cecilia e dal Te Deum, quest’ultimo presentato in prima esecuzione moderna. Si tratta di una partitura di eccezionale valore, la cui fonte manoscritta – non autografa – è stata recentemente scoperta da Luca Dalla Libera. Analisi stilistiche e caratteristiche materiali, come la filigrana dei fogli, confermano l’appartenenza dello spartito allo stesso periodo delle altre composizioni dedicate alla santa patrona dei musicisti, collocabili tra il 1720 e il 1721.

    La Messa di Santa Cecilia, scritta da Scarlatti per il cardinale Francesco Acquaviva d’Aragona, è una pagina grandiosa per cinque voci soliste, coro e orchestra. Le sue sezioni alternano momenti concertanti e brani solistici, affidati in questa occasione a Maria Grazia Schiavo (soprano I), Carlotta Colombo (soprano II), Margherita Maria Sala (contralto), Raffaele Giordani (tenore) e Alessandro Ravasio (basso).

    Nel nostro podcast, Giulio Prandi racconta le caratteristiche di queste opere, il loro significato nel contesto della musica sacra barocca e il suo rapporto con il festival, al quale il Ghislieri ha già preso parte in passato. Tutti gli esempi musicali che ascolterete sono tratti dalle prove del concerto, registrate nella suggestiva cornice dell’Abbatiale, la chiesa del Monastero di Ambronay, oggi sede del vivace Centre Culturel de Rencontre.

    Podcast a cura di Paolo Scarnecchia per il giornale della musica
    Intervista a: Giulio Prandi.
    Esecuzione: Coro e Orchestra Ghislieri.
    Solisti: Maria Grazia Schiavo, Carlotta Colombo, Margherita Maria Sala, Raffaele Giordani, Alessandro Ravasio.
    Registrazioni effettuate durante le prove del concerto inaugurale del Festival di Ambronay, 12 settembre.
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    26 min
  • Intervista a Peter De Laurentiis & CAPPELLA PRATENSIS | Laus Polyphoniae 2025
    Sep 16 2025
    Le cattedrali sonore di Laus Polyphoniae

    Edizione 2025 – “Ars Antiqua – Ars Nova – Ars Subtilior” Dal 1140 al 1440: tre secoli di musica che hanno fatto da colonna sonora all’epoca dei grandi costruttori di cattedrali.

    In questo episodio speciale del podcast di Laus Polyphoniae, Peter de Laurentiis (Cappella Pratensis) ci accompagna alla scoperta di un programma che unisce storia, spiritualità e raffinatezza sonora. Il viaggio è dedicato a Guillaume Dufay, il grande compositore franco-fiammingo al servizio dei Malatesta, che con i suoi mottetti e chanson ha testimoniato eventi cruciali della storia rinascimentale italiana.

    Attorno al leggio girevole con i facsimili dei codici antichi, la Cappella Pratensis fa rivivere la forza evocativa della polifonia, intrecciando le opere di Dufay con quelle di Richard Loqueville, Hugo de Lantins, Pierre Fontaine e Jean Franchois.

    Un percorso in quattro sezioni, intitolato “Guillaume Dufay and the New Sound of the Ars Subtilior”, che restituisce l’intensità e la modernità sorprendente di una musica nata secoli fa e ancora oggi capace di emozionare.

    Crediti
    Podcast realizzato in occasione di Laus Polyphoniae 2025 – Festival di musica antica di Anversa.
    Con la partecipazione di Peter de Laurentiis e Cappella Pratensis.
    Un progetto a cura di Paolo Scarnecchia per il giornale della musica
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    13 min
  • Intervista a Donatella Busetto, Patrizio La Placa e Cenacolo Musicale | Festival Musica Antica e Arti (Femart)
    Aug 25 2025
    Il Barocco musicale nel cuore del Nordest – Podcast

    Dal 24 agosto al 14 dicembre, borghi e città storiche del Friuli Venezia Giulia e del Veneto ospiteranno il Festival Musica Antica e Arti (Femart), giunto alla sua 25ª edizione e organizzato dall’Associazione Barocco Europeo di Sacile.

    Con il titolo “Barocco in movimento”, il cartellone propone concerti in luoghi di straordinario fascino, dal Duomo di Valvasone alla Chiesa di San Rocco di Polcenigo, fino al Ridotto del Teatro Verdi di Gorizia. In questa puntata, Donatella Busetto, direttrice artistica del Festival, racconta i temi e le novità dell’edizione 2025, tra cui l’omaggio ad Alessandro Scarlatti nel terzo centenario della morte, con l’esecuzione di tre cantate per basso.

    Il baritono Patrizio La Placa ci guida alla scoperta delle caratteristiche musicali di queste opere, che interpreterà a Conegliano, Polcenigo e Valvasone a fine agosto.

    Crediti
    Un podcast di Paolo Scarnecchia per il giornale della musica
    Interviste a Donatella Busetto e Patrizio La Placa
    Testo e conduzione: Paolo Scarnecchia
    Produzione: realizzato in collaborazione con Fermat

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    37 min