Nel Vangelo di oggi vediamo Maria ai piedi della croce. Gesù la affida al discepolo e, in lei, a tutta l’umanità. In quel gesto, Dio non rivela soltanto il suo amore paterno, fatto di guida e di promessa, ma anche un amore materno: tenero, intimo, capace di custodire e generare vita anche nella notte più oscura.
Il volto di Dio, infatti, non è mai riducibile a una sola immagine. Dio è Padre che indica la via, ma in Maria si fa vicino come Madre.. abbraccia, consola, resta accanto senza condizioni. In Maria possiamo scoprire che Dio non è solo forza e giustizia, ma anche carezza, grembo che accoglie, silenzio che accompagna.
Maria diventa così il segno che l’amore di Dio è completo, perché è amore che educa e corregge, ma anche amore che consola e rialza. Non a caso Gesù ce la dona proprio nel momento in cui ci sentiremmo più soli..sulla croce, quando sembra che tutto sia perduto.
Angelo A
Essere figli della Sapienza significa non fermarsi alla superficie, non giudicare secondo l’apparenza, ma lasciarsi toccare nel profondo dalla Parola. La Sapienza non è sapere umano, ma il dono dello Spirito che ci apre all’ascolto vero: quello che converte, consola e guida.
Il canto ci invita proprio a questo.. aprire l’orecchio, scendere nel cuore, diventare figli della Sapienza che riconoscono la verità e la vivono ogni giorno.
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