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Intervista a Sarah Eti Castellani, Ambasciatrice d’Italia in Bosnia-Erzegovina

Intervista a Sarah Eti Castellani, Ambasciatrice d’Italia in Bosnia-Erzegovina

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La presenza diplomatica italiana in Bosnia-Erzegovina risale al 1862, quando il Re Vittorio Emanuele II decise di istituire a Sarajevo il primo Consolato Generale del Regno d’Italia. Oggi le relazioni bilaterali tra i due Paesi sono caratterizzate da scambi ad ogni livello: in Bosnia-Erzegovina risiedono 1.300 italiani iscritti all’AIRE, e l’Italia è il primo Paese esportatore, con oltre 15mila addetti impiegati in imprese italiane nel Paese. Con l’Ambasciatrice d’Italia a Sarajevo, Sarah Eti Castellani, parliamo di tutto questo, ma anche del 30° anniversario dalla firma degli Accordi di Dayton, che hanno definito la complessa architettura istituzionale della Bosnia-Erzegovina. Attualmente lo Stato sta attraversando la più grave crisi politico-istituzionale degli ultimi 30 anni: per scongiurare l’esplosione di tensioni interetniche, l’Italia partecipa, con un proprio contingente, alla missione militare europea EUFOR Althea, che ha da poco compiuto 20 anni.

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