Épisodes

  • Oltre Fantozzi: l'inconfondibile stile di Luciano Salce
    Mar 31 2025
    Luciano Salce, uomo molto particolare, attore e regista fantastico. Ho avuto il piacere di conoscerlo bene perché mio papà adorava Luciano; collaborano ad esempio nel film “Piccola posta”, in cui Steno era letteralmente incantato da Salce. E poi basta un titolo: “Fantozzi”. Luciano è stato il regista dei primi due capitoli, anche se inizia con dei film particolari che negli anni '60 cambiano tutto e che vanno dal realismo alla commedia. “L’anatra all’arancia”, “La presidentessa”, “Ti ho sposato per allegria”: Salce è il cuore della commedia. Il suo percorso è quello che possiamo definire una carriera meravigliosa, che ha compreso, insieme al cosiddetto “gruppo dei tre gobbi” (insieme a Franca Valeri e Vittorio Caprioli), anche il teatro.
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  • Dai romanzi allo schermo: il mondo di Mauro Bolognini
    Mar 24 2025
    Mauro è stato un grandissimo regista, purtroppo dimenticato dalle nuove generazioni. Elegantissimo, architetto, rientra tra i grandi cineasti che hanno fatto film che possiamo definire calligrafici, importantissimi, con storie bellissime tratte da grandi romanzi. Mauro comincia con un film semplice, scritto da mio papà, "Ci troviamo in galleria"; mi ricordo che abitavamo vicini. Bolognini e Steno erano legatissimi e ogni tanto li vedevi insieme passeggiare in centro. L’incontro con Pasolini fu un grande tassello nella carriera di Mauro, che ad un certo punto inizia un’operazione di cinema allargato, usando ad esempio tanti attori stranieri, dai francesi più famosi fino ad Anthony Quinn. Mi piace ricordare Mauro Bolognini come un grande intellettuale del cinema semplice.
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  • Tra papato e popolino: Roma nel cinema di Luigi Magni
    Mar 17 2025
    Mi viene da sorridere pensando a Gigi Magni, perché tra tutti i personaggi che ho conosciuto lui era in assoluto quello più simpatico. Conosceva, amava, raccontava Roma, la sua città. Inizia come sceneggiatore, lavorando anche con Mario Monicelli e fa tanto teatro. Ad un certo punto inizia la sua carriera da regista e lo fa con un gran film, “Faustina” e poi con un’altra grande pellicola, “Nell’anno del signore”. Gigi porta avanti un cinema veramente interessante, rifugiandosi nel costume, perché forse un po' stanco del contemporaneo. Ho un grande ricordo di Luigi Magni: gli facevo cantare tante canzoni perché era un grande conoscitore della musica italiana degli anni ’30 e ’40. La storia del cinema italiano senza Luigi Magni sarebbe veramente più piccola.
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  • Roberto Benigni: il giullare moderno
    Mar 10 2025
    Il più grande attore del cinema italiano, uno dei più famosi al mondo, un genio. Roberto è un fuoriclasse, dotato di un’intelligenza superiore e di una grande profondità. Conoscitore assoluto di questo paese, innamorato di questo paese, mi commuovo sempre al pensiero di Sophia Loren che gli consegna l’Oscar. Roberto è veramente il buffone di corte che rivela la verità. Dai piccoli ai grandi film, da “Johnny Stecchino” a “Non ci resta che piangere” fino a “La vita è bella”, scritto con Vincenzo Cerami, che gli permette di tirare fuori tutta la tavolozza della sua arte. Roberto Benigni è un incanto.
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  • Sergio Corbucci: il regista senza confini
    Mar 3 2025
    Sergio è stato per me un grandissimo amico; soprannominato Corbù da Paolo Villaggio, è stato un intellettuale, artigiano e un formidabile regista. Ad un certo punto della sua carriera entra a piè pari nel western, realizzando capolavori come “Django” e “Il grande silenzio”. In seguito prende una direzione diversa e si butta nella commedia, con film importanti come “Il bestione” e “Rimini Rimini”, diventato ormai un cult. Chiude la carriera con un film malinconico, “Night club”, un’opera tosta, contradditoria, ma ricca di grandi personaggi.
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  • Luigi Comencini: il Maestro che raccontò l'Italia
    Feb 24 2025
    Luigi Comencini fa parte della cosiddetta “triade del Nord”, insieme a Dino Risi ed Alberto Lattuada, ovvero tre grandi registi arrivati a Roma che hanno fatto grande il cinema italiano. La sua parabola è simile a quella della mia famiglia, con i suoi componenti che lavorano in ambito cinematografico. Il suo è un cinema popolare, ma intelligente. Raggiunge il successo con “Pane, amore e fantasia” e poi con “Pane, amore e gelosia”; fa film strepitosi come “Tutti a casa”, in cui racconta la guerra con il sapore dell’italianità. Mescola sempre ironia e drammaticità, rendendo sempre gli attori caratteristi quasi dei protagonisti. In tutta la sua produzione ha mantenuto sempre una sorta di equilibrio, unito ad una grande intelligenza.
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  • Ettore Scola: la scrittura come primo ciak
    Feb 17 2025
    Ettore Scola è stato un grande regista perché prima di tutto è stato un grandissimo sceneggiatore. Ha capito per primo il rapporto stretto tra cinema e messa in scena del cinema. Il primo ricordo che ho è di quando veniva a casa di mio padre Steno per sceneggiare “Un americano a Roma”. Lavora con i più grandi, come Sordi e Tognazzi e confeziona uno dei film più belli della storia del cinema, il suo capolavoro, “C’eravamo tanti amati”. Ettore Scola mi ha insegnato una cosa fondamentale della commedia all’italiana: non bisogna mai essere moralisti, perché esistono anche le ragioni degli altri.
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  • Dino Risi: il Billy Wilder del cinema italiano
    Feb 10 2025
    E’ una grande emozione per me raccontare Dino Risi. Nasce a Milano in una famiglia borghese, studia medicina e diventa medico, ma la passione per il cinema stravolge la sua vita; a Roma conosce Carlo Ponti e da lì inizia tutta la sua carriera. Rilancia il cinema italiano con “Poveri ma belli”, fa film comici fino al suo capolavoro, “Il sorpasso”, dove mischia umorismo e crisi in maniera unica. Lavora con Totò, Sordi, Manfredi, Gassman, tutti i più grandi attori e attrici del cinema italiano. Dino fu un regista eclettico, gentile, che seppe raccontare l’Italia con una grazia formidabile.
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