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L'ultimo raccolto

L'ultimo raccolto

Auteur(s): FLAI-CGIL
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Il rapporto dell'Organizzazione Internazionale del Lavoro (ILO) del 2019 avverte che l'Italia potrebbe perdere fino a 200.000 posti di lavoro entro il 2030 a causa della crisi climatica, con l'agricoltura prevista come il settore più colpito con una stima di 100.000 posti persi.

Nonostante la crisi climatica sia sparita quasi completamente dall'agenda dei media, i suoi effetti devastanti continuano a colpire il nostro paese, come dimostrato dai recenti disastri in Toscana e Emilia-Romagna.

Si sottovalutano soprattutto i danni economici a lungo termine provocati dalle devastazioni climatiche, in particolare nei settori agricolo, forestale, della pesca e florovivaistico, che da anni subiscono allagamenti, incendi e siccità, portando alla perdita di raccolti, all'inutilizzo di terreni e alla desertificazione del territorio.

Il podcast "L'ultimo raccolto" cerca di narrare la situazione dando voce ai lavoratori e ai produttori, attraverso quattro episodi che esplorano le difficoltà e gli impatti del clima.

Questi includono il surriscaldamento dei mari, l'apparizione di specie aliene dannose per l'ecosistema, le alluvioni dovute a uragani e grandinate che danneggiano le coltivazioni e riducono le ore di lavoro e il salario degli agricoltori, e la siccità che riduce le opportunità di lavoro in diverse regioni.@FLAICGIL
Sciences sociales
Épisodes
  • Un'altra produzione è possibile
    Feb 28 2024
    Adattarsi o invertire la tendenza? La risposta non può esser una sola. Servono politiche agricole straordinarie, meno incentrate sul profitto e più attente alla biodiversità. La Flai Cgil ha da tempo iniziato un cammino di riflessione e di presa di coscienza. Ora sta mettendo in campo anche delle proposte. Non ci sono soltanto i trattori, c’è anche una strategia green che va difesa: produrre di meno e con più qualità, puntare all’innovazione anche nel lavoro. Il ruolo degli operai agricoli, forestali e della pesca è centrale non soltanto per difendere l’occupazione, ma anche per realizzare un’altra produzione, più umana e rispettosa della natura.
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    15 min
  • Il grande caldo
    Feb 28 2024
    È forse il cambiamento climatico più evidente: l’aumento delle temperature. Quello che non si sa è che sui campi si traduce in un vero disastro che si chiama siccità. La parte centrale della Sicilia, per esempio, è a rischio desertificazione e i giovani non soltanto non vogliono più saperne dell’agricoltura, ma scappano proprio dalla regione. Non che al Nord le cose vadano meglio. In Lombardia, per dirne una, la mancanza di acqua ha stroncato la produzione del riso: dal Ticino al mantovano l’antico cereale fatica a crescere e molti produttori sono costretti a ridurre in costi. Tradotto: meno posti di lavoro e meno soldi in busta paga.
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    16 min
  • I sommersi
    Feb 28 2024
    Le piogge torrenziali e le grandinate non sono più fenomeni sporadici e, soprattutto, hanno ormai dimensioni e intensità mai viste prima. Così, dopo l’alluvione in Romagna, i campi potrebbero non essere più in grado di produrre e comunque si dovranno aspettare anni prima di ritornare allo stato precedente. Nel mantovano le pere, frutta pregiata, nemmeno riesco a crescere stroncate, dopo la siccità, da grandinate di dimensioni bibliche. Dovunque i lavoratori agricoli sono quelli che pagano il prezzo più alto: meno giornate di lavoro, quindi meno soldi, ma anche meno disoccupazione agricola che è calcolata sul tempo lavorato e dovrebbe coprire i periodi di fermo.
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    15 min

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