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L'allevatore di dinosauri
- Narrated by: Silvia Cecchini
- Length: 4 hrs and 38 mins
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Publisher's Summary
Yambo, ovvero Enrico de' Conti Novelli da Bertinoro (1876-1943), autodefinitosi (nell'epigrafe della sua tomba, dettata da lui stesso) "amico dei ragazzi e della gente buona", è stato giornalista, illustratore, scrittore di fumetti e di libri per ragazzi. Personalità interessante della prima metà del Novecento, la sua produzione fantastica lo ha fatto inserire tra uno degli anticipatori della fantascienza (e, a proposito, le uova di pterodattilo sono state trovate davvero, in Cina, nel 2014!).
Certi stereotipi dell'epoca, come la superiorità della razza e della civiltà coloniale o come gli atteggiamenti da diva delle eroine romantiche, vengono garbatamente guardati con ironia, e non disturbano la scrittura che si apre effettivamente in un respiro fantastico anticipatore di tante produzioni successive, "più serie". Ma, si domandava forse Yambo, di quello che è serio, si può davvero scrivere e pubblicare? Erano tempi in cui la libertà delle idee era un tesoro non solo raro, ma pericoloso, molto più dei mostri incontrati con la fantasia, e già nel 1911 il suo patriottismo gli aveva guadagnato una condanna in contumacia da parte delle autorità austroungariche.
In questo racconto trapelano a volte tratti sgradevoli di antisemitismo e razzismo: dobbiamo ricordarci però che questi fanno parte della nostra storia, ed è meglio non dimenticarsene.
Questo libro, scritto nel 1926, è forse l'ultimo nel quale l'autore può avere una certa libertà di espressione e in cui può ironizzare sul governo fascista e perfino su Mussolini: nel 1939 un nuovo libro di Yambo verrà messo all'indice dal regime. Questi continuerà però a lavorare fino alla morte come umorista e vignettista in un giornale fiorentino.
Certi stereotipi dell'epoca, come la superiorità della razza e della civiltà coloniale o come gli atteggiamenti da diva delle eroine romantiche, vengono garbatamente guardati con ironia, e non disturbano la scrittura che si apre effettivamente in un respiro fantastico anticipatore di tante produzioni successive, "più serie". Ma, si domandava forse Yambo, di quello che è serio, si può davvero scrivere e pubblicare? Erano tempi in cui la libertà delle idee era un tesoro non solo raro, ma pericoloso, molto più dei mostri incontrati con la fantasia, e già nel 1911 il suo patriottismo gli aveva guadagnato una condanna in contumacia da parte delle autorità austroungariche.
In questo racconto trapelano a volte tratti sgradevoli di antisemitismo e razzismo: dobbiamo ricordarci però che questi fanno parte della nostra storia, ed è meglio non dimenticarsene.
Questo libro, scritto nel 1926, è forse l'ultimo nel quale l'autore può avere una certa libertà di espressione e in cui può ironizzare sul governo fascista e perfino su Mussolini: nel 1939 un nuovo libro di Yambo verrà messo all'indice dal regime. Questi continuerà però a lavorare fino alla morte come umorista e vignettista in un giornale fiorentino.
©Dominio pubblico (P)2016 Silvia Cecchini