Épisodes

  • Marco Cavallo a Gradisca d’Isonzo- il viaggio della memoria che chiede giustizia
    Sep 16 2025
    L'articolo "Marco Cavallo a Gradisca d’Isonzo: il viaggio della memoria che chiede giustizia" documenta la prima tappa del nuovo viaggio di Marco Cavallo, la scultura azzurra nata cinquant'anni fa nel manicomio di Trieste come simbolo di libertà e dignità. L'articolo è scritto da Alessia Facchin ed è pubblicato su Il Passo Giusto.

    Il cavallo ha raggiunto Gradisca d'Isonzo per denunciare i Centri di Permanenza per il Rimpatrio (CPR), considerati analoghi ai manicomi del passato per la loro capacità di "cancellare la vita delle persone" e negarne i diritti fondamentali.


    L'evento del 6 settembre ha coinvolto centinaia di cittadini e numerose associazioni, uniti nel considerare i CPR un "buco nero della democrazia" dove la dignità è sospesa. Promossa da realtà civili e sociali, la giornata ha ribadito l'appello per la chiusura dei CPR.

    Una delegazione istituzionale, visitando il centro, ha criticato l'inefficacia della gestione statale, gli enormi costi e l'impatto marginale sui flussi migratori, definendo i CPR "carceri senza criteri" che alimentano la paura.

    Lo psichiatra Peppe Dell’Acqua ha equiparato la sofferenza nei CPR a una "tortura", privando le persone di futuro. Gradisca è la prima di diverse tappe in Italia, con l'obiettivo di sostenere che "nessuna persona è illegale e che la dignità non può essere sospesa".

    Il messaggio radicale di Marco Cavallo è che i CPR infliggono dolore e negano diritti, invitando all'impegno civile.


    Il Passo Giusto è una iniziativa del Patto per l'Autonomia.
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  • Posata la “prima pietra” dell’Europeada 2028
    Sep 16 2025
    Con l'articolo "Posata la “prima pietra” dell’Europeada 2028", scritto da Gabriele Violino e pubblicato su Il Passo Giusto, si annuncia l'ufficiale istituzione del Comitato organizzatore dell'Europeada 2028.


    Questo evento è il Campionato europeo di calcio riservato alle minoranze linguistiche, promosso dal FUEN (Federal Union of European Nationalities), un'organizzazione internazionale non governativa.

    Negli uffici di Palazzo del Lloyd a Trieste, è stato formalmente costituito il Comitato come "associazione temporanea di scopo", con la Societât Filologjiche Furlane che presiederà e coordinerà il gruppo di lavoro. Alla stipula dell'accordo hanno presenziato l'Assessore alle Autonomie Locali Pierpaolo Roberti e gli esponenti di cinque istituzioni che rappresentano le comunità friulana e slovena, tra cui SSO, SKGZ e ZSSDI.


    Il Friuli-Venezia Giulia sarà la regione ospitante dell'Europeada 2028, che avrà come tema "From the Alps to the Sea". L'evento, a cadenza quadriennale, si svolgerà per dieci giorni durante la pausa estiva dei campionati dilettantistici (tra fine giugno e inizio luglio) e includerà un torneo maschile con 24 squadre e uno femminile con 12. Il Friûl, campione in carica maschile, e il Sudtirol, campione in carica femminile, giocheranno in casa.


    La manifestazione prevede di attrarre oltre mille atleti provenienti da tutta Europa, che, oltre a sfidarsi sui campi da calcio, condivideranno momenti dedicati alla cultura, storia e peculiarità delle rispettive comunità linguistiche. La cerimonia d'apertura avverrà a Trieste, la giornata culturale a Udine e le finali di entrambi i tornei si disputeranno a Gorizia.

    L'Europeada è presentata come un'importante opportunità per celebrare, attraverso lo sport, il Friuli-Venezia Giulia come un territorio unico in Europa dove convivono lingue e popoli neolatini, germanici e slavi, con l'ambizione di sviluppare pace e dialogo tra i popoli.


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  • Non è la vittoria del No se pol, ma quella del buon senso
    Sep 16 2025
    "Non è la vittoria del No se pol, ma quella del buon senso", scritto da Giulia Massolino, è un articolo che celebra una significativa vittoria giudiziaria contro il progetto dell'ovovia di Trieste.


    Il Tribunale Amministrativo del Friuli Venezia Giulia (TAR) ha accolto i ricorsi presentati da residenti e associazioni ambientaliste, portando all'annullamento delle procedure ambientali relative al progetto.

    La sentenza ha stabilito che la presunta riduzione dell'1.3% del traffico veicolare che l'ovovia avrebbe generato non costituisce un "imperante interesse pubblico" tale da giustificare la deroga al divieto di costruzione in aree Natura 2000 e Zone di Protezione Speciale, come il Bosco Bovedo, che sarebbe stato disboscato.

    L'articolo critica inoltre la giustificazione dell'Azienda Sanitaria ASUGI, considerata "decisamente opinabile", che aveva avallato il progetto senza studi epidemiologici concreti.


    Le amministrazioni regionale e comunale si trovano ora di fronte a tre opzioni: rinunciare al progetto, appellarsi al Consiglio di Stato o riavviare gli iter. L'autrice sottolinea che l'impugnazione al Consiglio di Stato sarebbe un "suicidio politico" data la palese impopolarità dell'opera (il 73% dei cittadini si era espresso contro).

    Questo episodio è emblematico per il Patto per l'Autonomia, evidenziando come il modello "top down" di governo del territorio sia inefficace e contrario ai valori di autonomia e autodeterminazione, riaffermando il principio "non si decida di noi senza di noi".


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  • Vogliono rimuovere dallo Statuto garanzie costituzionali di partecipazione dei cittadini
    Sep 16 2025
    Ci accingiamo ad ascoltare l'articolo "Vogliono rimuovere dallo Statuto garanzie costituzionali di partecipazione dei cittadini" de Il Passo Giusto, scritto da Samuele Pantanali, affronta la proposta di un pericoloso emendamento allo Statuto speciale del Friuli-Venezia Giulia.

    Questo emendamento mira a rimuovere le garanzie costituzionali che consentono ai cittadini di partecipare alle modifiche della "forma di governo" della regione.Attualmente, leggi fondamentali per la vita democratica, come quelle che riguardano la legge elettorale regionale, i rapporti tra gli organi della regione, l'ineleggibilità/incompatibilità e l'iniziativa legislativa popolare o i referendum regionali, sono considerate "rinforzate".

    La loro modifica richiede una procedura speciale che prevede la possibilità di un referendum confermativo, qualora richiesto da una percentuale di elettori (1/50 o 1/30, a seconda dei casi) o membri del Consiglio regionale (1/5). Questi referendum, a differenza di quelli abrogativi, non prevedono un quorum.

    La modifica proposta dal Parlamento eliminerà questa procedura rinforzata dallo Statuto, sostituendo l'obbligo di sottoporre la legge a referendum ("è sottoposta") con una possibilità ("può essere sottoposta") secondo una futura e incerta legge regionale.

    Questo approccio è descritto come un modo subdolo per "sterilizzare la garanzia costituzionale" e un'erosione del potere di controllo dei cittadini sulle istituzioni, mettendo le "regole del gioco" alla mercé delle maggioranze politiche di turno.

    Sebbene le ragioni esplicite non siano state fornite dai partiti di maggioranza, si intuisce che tale modifica potrebbe facilitare l'approvazione di leggi su temi "caldi" come la reintroduzione delle province o il limite del doppio mandato del Presidente di regione, attualmente soggetti al "rischio" di un referendum.

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  • Diritti in festa 2025- il festival di Ospiti in Arrivo accende il Parco del Torre
    Sep 16 2025
    In questo episodio si parlerà dell'articolo "Diritti in festa 2025: il festival di Ospiti in Arrivo accende il Parco del Torre" descrive la settima edizione del festival annuale "Diritti in festa", organizzato dall'associazione di volontariato Ospiti in Arrivo.

    Nata a Udine nel 2015, l'associazione opera da dieci anni in solidarietà con le persone migranti, battendosi per l'applicazione delle leggi e la tutela dei diritti fondamentali. Le sue attività includono scuole di italiano, sportelli per la ricerca lavoro, monitoraggio del territorio, missioni sulla rotta balcanica e distribuzione di beni essenziali ai senzatetto.


    Il festival, che ha visto la partecipazione di circa un migliaio di persone il 6 settembre al Parco del Torre di Salt di Povoletto, ha offerto un'intensa giornata di parole, testimonianze, musica, giochi e momenti comunitari. L'edizione 2025 si è aperta con un intervento di Francesca Albanese, Relatrice speciale dell’ONU, sulla situazione in Palestina.

    I dibattiti hanno poi toccato la libertà di autodeterminazione delle persone con disabilità, le crisi dimenticate come quella del popolo afghano, e i rischi ambientali in Friuli. Il pomeriggio è stato dedicato a temi come il fine vita e la libertà di scelta, le criticità dei Centri di Permanenza per il Rimpatrio (CPR), e lo sfruttamento nel mondo del lavoro.

    Particolarmente toccante è stata la testimonianza di Loris De Filippi (UNICEF) sulla sua esperienza nei reparti neonatologici di Gaza. Non è mancato uno spazio dedicato ai più piccoli, il "Festival KIDS", che ha insegnato i diritti attraverso laboratori e giochi.

    La giornata si è conclusa con musica e convivialità, confermando il festival come un laboratorio civico capace di unire generazioni nel ribadire che i diritti appartengono a tutti e non sono negoziabili.

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  • Aree Interne- anche per la CEI si deve guardarle con altri occhi per progettare futuri di qualità
    Sep 16 2025
    Benvenuti in quest'episodio in cui esamineremo l'articolo "Aree Interne: anche per la CEI si deve guardarle con altri occhi per progettare futuri di qualità", scritto da Maurizio Ionico, presenta la prospettiva della Conferenza Episcopale Italiana (CEI) sulle aree interne e montane del Paese.

    Attraverso un messaggio "politico" dei Vescovi riuniti a Benevento, viene evidenziata l'urgenza di definire impegni comuni e nuovi percorsi per assicurare vitalità a queste comunità e progettare un avvenire di qualità.



    Le principali sfide individuate includono l'abbandono di queste aree, la fuga dei giovani, la perdita di economie di prossimità e industriali, e il cambiamento climatico. La CEI suggerisce di affrontare queste avversità non solo ponendo rimedi, ma considerandole occasioni per cambiare paradigmi e ri-progettare uno sviluppo armonico, optando per un approccio più creativo e generoso.



    Per realizzare ciò, è fondamentale costruire alleanze tra territori, promuovendo un unico sguardo territoriale tra montagna e pianura, essenziale per la gestione di servizi ecosistemici e della risorsa idrica. L'articolo propone una "strategia metromontana" e un "forum di consultazione e concertazione" per un "patto per il futuro" che superi le logiche dei confini amministrativi in favore di approcci ecosistemici e multiscalari.

    Vengono richieste policy integrate, una fiscalità di vantaggio, e la creazione di ecosistemi dell'innovazione che radichino la dimensione produttiva e manifatturiera. L'obiettivo è consentire ai giovani e alle donne di non "spezzare le radici", offrendo loro la libertà di restare o di ritornare, superando la "trappola per lo sviluppo".

    Nonostante gli scenari critici, la CEI esorta alla responsabilità di coltivare i "possibili" e credere nelle relazioni tra comunità e imprese per uno sviluppo armonico che porti benefici a tutti.

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  • Le comunità germanofone- una ricchezza della regione
    Sep 16 2025
    Nell'articolo "Le comunità germanofone: una ricchezza della regione", de Il Passo Giusto, l'autrice Velia Plozner, si concentra sulla tutela e valorizzazione delle minoranze linguistiche di lingua tedesca in Friuli Venezia Giulia.


    Il testo prende spunto dalla Conferenza regionale di Tarvisio (maggio 2025) sulla protezione di queste minoranze. L'Assemblea, fondata nel 2022, rappresenta le sei comunità germanofone riconosciute dalla Legge 482/99: Plodn/Sappada, Zahre/Sauris, Tischlbong/Timau, Pontafel/Pontebba, Malborghet Wolfsbach Malborghetto e Tarvis/Tarvisio, situate nel Friuli settentrionale.

    Le loro origini variano da insediamenti germanici avvenuti nella seconda metà del 1200, che hanno tramandato oralmente lingua e tradizioni, a territori appartenuti all'Austria fino al 1918.
    L'Assemblea mira a salvaguardare e promuovere lingua e cultura attraverso collaborazioni con altre realtà alpine, registrazione e trascrizione della lingua orale e sostegno a studi e ricerche con studiosi e studenti.

    Cruciale è coinvolgere le nuove generazioni con strumenti innovativi come brevi video, laboratori creativi e giochi linguistici, per sensibilizzarle al valore del patrimonio ed evitarne la dispersione. Si punta anche a documentare le antiche parlate e a rivitalizzare la lingua con neologismi, integrandola in comunicazione, toponomastica e scuola, affinché non resti un "freddo monumento".

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  • Scegliere la val Silisia. Per sperimentare, insistere, crederci
    Sep 16 2025
    In questa puntata vi verrà presentato l'articolo "Scegliere la val Silisia. Per sperimentare, insistere, crederci", de Il Passo Giusto, scritto da Ivan Provenzale.


    L'articolo narra la sua decisione di lasciare una "megalopoli eurasiatica" per la Val Silisia, una valle laterale quasi disabitata della Val Tramontina. Quest'area, storicamente sfruttata e impoverita, fu drasticamente trasformata nel 1963 da un bacino idroelettrico che sommerse villaggi e causò una diaspora.

    Oggi, la natura ha riconquistato il territorio, e Provenzale la considera un ambiente unico per salute, riflessione e creatività, un laboratorio a cielo aperto per agire in equilibrio con ecosistemi in rigenerazione. La sua scelta, percepita come "coraggio", è per lui la più "normale" dopo anni di frenesia.


    Attraverso la co-fondazione di un'organizzazione no-profit, egli propone un "giardino selvatico" per un futuro di convivenza con la natura, rifiutando i modelli passati e promuovendo un approccio collaborativo per affrontare il "problema contorto" della montagna.

    La marginalità, in questo contesto, diventa una risorsa per "sperimentare, insistere, crederci", un modo di vivere che implica umiltà progettuale e la costruzione di alleanze.


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